Dalla festa del Patrono ai funerali di Pippo Baudo, Militello si prepara per l'ultimo saluto
Domani le esequie del grande presentatore nella sua città natale: «Legatissimo alle sue origini»
Il cordoglio per le esequie funebri e il giubilo per la festa patronale, il dolore e la gioia a Militello Val di Catania: sentimenti “ibridi” attraversano la comunità di Militello, che attende, nei giorni della festività in onore del Santissimo Salvatore, Protettore e Patrono della città, l’arrivo del feretro di Pippo Baudo.
L’atmosfera è accesa: illuminazioni artistiche e spettacoli pirotecnici illuminano il centro storico, tra folle di visitatori e fedeli che, da sabato sera, non nascondono la perdita incolmabile del più noto concittadino. Da queste parti, da almeno mezzo secolo, Pippo non è solo ricordato per le sue “gesta” televisive: ricordi di famiglie, rapporti umani e appartenenze, in ogni quartiere cittadino, riaffiorano adesso con particolare insistenza e lucidità.
«I legami con la sua famiglia – ammette Francesco Coniglione, già compagno di scuola – sono sempre stati intensi. I genitori di Pippo sono sempre stati vicini al tessuto devozionale di Militello, alle iniziative di promozione culturale e sociale. Lui non ha mai perso il senso d’identità e la vicinanza alla gente della sua terra, esprimendo, con ogni mezzo e in ogni luogo, apprezzamenti per la storia cittadina, i beni culturali e ambientali».
Pippo sarà accolto dalla sua gente, al termine di quel viaggio di ritorno nel paese d’origine che, domenica sera, all’inizio del concerto di Fabio Rovazzi, in Piazza Vittorio Emanuele, lo ha ricordato con una pubblica ovazione e lunghi applausi: «Di lui ho ricordi incredibili, gli ho voluto tanto bene. Ritrovarmi nel suo paese, nel momento della sua dipartita, mi sembra – confessa il cantante – una coincidenza pazzesca».
Centinaia di giovanissimi fan in delirio, ai piedi del palco e prima dello spettacolo, si sono fermati per tributare l’ultimo consenso generale al SuperPippo nazionale, che gli organizzatori della festa hanno anche voluto ricordare con un video-collage fotografico e con la voce narrante dello stesso, indimenticabile, conduttore di Rai e Mediaset: «Lo show deve continuare, deve continuare ad andare avanti. Sicuramente lo avrebbe detto anche lui…».
Sentimenti inediti e in parte contrastanti attraversano pure il locale corpo bandistico “Antonino Montecassino” che ha animato le esecuzioni musicali nelle giornate di festa della vigilia e ieri: «Pippo manca già ai militellesi residenti e agli emigrati, che – dichiara un componente dell’associazione – lo hanno avuto come testimonial straordinario di questa cittadina. Militello è ovunque noto, in ogni parte d’Italia e all’estero, come il paese del grande Baudo». Chi è tornato da Roma per godersi la festa patronale, ricevendo in paese, da una vicina di casa, la sgradita notizia della morte di Pippo, non ha avuto nemmeno il tempo di pensare al vestito buono per la festa: «Con lui – ricorda Salvatore Scirè, giornalista e fotografo, commediografo e regista teatrale – non sono mancate le occasioni di contatto nella Capitale.Non avrei mai pensato di ritrovarmi in paese in simili circostanze. Sono senza parole…».
Il simulacro del Patrono, intanto, ieri sera ha fatto il suo rientro nella Basilica Matrice San Nicolò per restare esposto – fino al prossimo 25 agosto - alla venerazione dei fedeli. I funerali si terranno domani nella Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella, il luogo di culto prediletto da Pippo, che lo ha già visto all’opera da chierichetto, animatore musicale e teatrale sul palchetto della parrocchia.