Morti sul lavoro a Catania, De Caudo (Cgil): «Non sono una fatalità»
Il sindacalista interviene dopo il decesso questa mattina a Riposto dell'operaio Salvatore Sorbello
«Oggi piangiamo la morte di Salvatore Sorbello, un lavoratore metalmeccanico di 53 anni originario di Santa Venerina, che ha perso la vita a Riposto mentre operava sul tetto di un capannone. Ancora una volta siamo costretti a denunciare una tragedia che non può essere considerata una fatalità. Le morti sul lavoro non sono il prezzo inevitabile dello sviluppo: sono il segno di un sistema che non investe abbastanza in sicurezza, formazione e controlli». Così Carmelo De Caudo, segretario della Cgil di Catania sull'incidente mortale sul lavoro nella provincia etnea.
«La provincia di Catania - aggiunge il sindacalista - continua a registrare numeri intollerabili di incidenti gravi e mortali. Dietro ogni statistica c'è una famiglia spezzata, una comunità ferita, un vuoto che non si colmerà mai. Non possiamo permettere che il lavoro, che dovrebbe dare dignità e futuro, diventi invece causa di lutto. Chiediamo alle istituzioni, agli enti di vigilanza e alle imprese un cambio di passo deciso: più ispettori, più prevenzione, più responsabilità. Servono investimenti veri nella cultura della sicurezza. Alla famiglia di Salvatore Sorbello - conclude De Caudo - va la vicinanza e l'abbraccio della Cgil di Catania».