20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 11:05
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Morte del boss, eseguita l'autopsia: oggi la salma rientra a Catania

Potrebbe arrivare il divieto di funerali pubblici.

Laura Distefano

17 Settembre 2025, 08:06

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Già, ieri sera, la salma di Giuseppe Salvo ‘u carruzzeri’ era sul carro funebre in viaggio per Catania. Il capomafia è deceduto lo scorso 8 settembre in ospedale, dopo che le sue condizioni di salute sono precipitate.

La frattura al femore e la setticemia

Il boss dei Cappello, in regime di 41 bis nel carcere milanese di Opera, pare sia caduto rompendosi il femore. Da quella frattura si sarebbero scatenate delle infezioni e poi la setticemia letale. Ieri mattina alle otto sul corpo del detenuto è stata eseguita l’autopsia da parte del medico legale nominato dalla procura di Milano, che ha aperto un fascicolo “per atti relativi” (senza notizia di reato). Una volta terminato l’esame autoptico, il pm ha dato il nullaosta per la restituzione della salma ai familiari che hanno organizzato il trasporto fino in Sicilia. «No comment», afferma al telefono l’avvocato Giorgio Antoci, legale dei figli, Giampiero e Massimiliano Salvo.

I funerali

Oggi, quindi, ci sarà il rientro della salma a Catania. Considerando il profilo criminale di Pippo Salvo, potrebbe essere esitata un’ordinanza da parte dell’autorità di pubblica sicurezza per lo svolgimento di funerali in forma privata per motivi di ordine pubblico. La bara, quindi, potrebbe arrivare direttamente al cimitero per la benedizione e la tumulazione.
Pippo Salvo ‘u carruzzeri’ era dietro le sbarre dal 1990: fu coinvolto in un blitz antimafia che riguardò anche alcuni politici. La sua ascesa criminale cominciò nel 1970 quando entrò nel consorzio mafioso che venne creato per contrapporsi al potere criminale di Nitto Santapaola. Fu esponente del clan Savasta, fondato da Antonio Puglisi. Ma all’interno della cosca ci fu una profonda frattura: Salvo nel 1984 fu bersaglio di due attentati da cui uscì indenne. A quel punto si alleò con Turi Pillera “cachiti” prima e con Turi Cappello dopo. Pippo Salvo ‘u carruzzeri - nato a San Cristoforo nel 1949 - fu un esponente di vertice della famiglia mafiosa dei Cappello. La sua eredità criminale è passata nelle mani dei figli Giampiero - che ultimamente ha dichiarato pubblicamente la dissociazione dalla mafia - e Massimiliano. Quest’ultimo ha seguito le orme del padre ed è detenuto al 41bis.