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Catania, gli effetti del dissesto: rischia di chiudere la casa famiglia del Cirs

Di Alessandra Serio |

Roma. Rischia la chiusura la casa famiglia CIRS di Catania. L’allarme è stato lanciato dalla presidente nazionale del Comitato Italiano di Reinserimento Sociale, Maria Celeste Celi, che si è appellala alle istituzioni per evitare lo stop. Da oltre un anno la struttura catanese del Cirs non riceve fondi, e a breve sarà impossibile continuare a mantenere gli standard assistenziali che oggi offre la casa famiglia.

Dietro il blocco dei finanziamenti c’è il dissesto del comune etneo: «E’ un rischio enorme per le cinque donne ospiti della casa», spiega Maria Celeste Celi. «Sono lì spesso con i figli, tra loro ci sono donne incinte. Sono in fuga dalla violenza, e da noi hanno trovato prima di tutto protezione e assistenza. Che ne sarà di loro e dei loro bambini, se la casa chiudesse? Saranno riconsegnate ai loro aguzzini?». C’è di più: il Cirs non è soltanto una casa famigia. Come nelle altre strutture sparse sul territorio nazionale, l’associazione offre alle donne un concreto progetto di riscatto sociale, attraverso il reinserimento nel mondo del lavoro. Le protegge, quindi, ma le rende anche autonome, offrendo loro un futuro ed un’alternativa che le renda in grado di tenersi lontane per sempre dalla violenza. E’ tutto questo che la città di Catania rischia di perdere.

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