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Catania, alla Sidra è scontro al vertice: «Colpa non è dei cittadini»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – In questo caldissimo agosto che a giorni ci lascerà rimarrà impresso nei cittadini il caos per le bollette della Sidra, alcune di migliaia di euro, frutto, a detta della dirigenza, dalla mancata lettura dei contatori negli anni passati. Mancato servizio che risale alla scorsa dirigenza, quando in Comune c’era la precedente amministrazione e allora era anche esploso proprio il caso del “letturisti” che erano stati «chiamati» dal cda allora in carica senza bando pubblico. Operazione, però, che a causa del clamore suscitato poi finì nel dimenticatoio. Ora è proprio quello il nodo che ha bloccato la lettura dei contatori? Ed è da allora che non si procedere a un conguaglio? Di chi sono gli sbagli? Chi doveva intervenire? Siamo sempre alle solite. In questa città i dirigenti sbagliano e poi a pagarne le conseguenze sono i cittadini che si ritrovano in mano bollette esose che avrebbero dovuto essere dilazionate in anni e che ora invece si pretende in un’unica soluzione e si ipotizza solo adesso, dopo il clamore suscitato, di rateizzare.

In questo contesto da “cena delle beffe”, con i cittadini inferociti e adirati che invadono il box office dell’azienda partecipata, fa da contraltare lo scontro tra il presidente Vitale e gli ex componenti del Cda, che suona anche come possibile scontro politico tra una fazione che fa capo all’ex governatore Raffaele Lombardo (Vitale farebbe riferimento proprio a lui) e i due ex componenti del Consiglio di amministrazione, Dario Moscato e Marco Navarria, che fanno capo al sindaco Pogliese. Dietro c’è un braccio di ferro tra due posizioni contrapposte che ha portato finora il presidente Vitale a non rassegnare le dimissioni, pur essendo stato sfiduciato dagli componenti del consiglio. Presidente che per il 3 settembre, data ultima in cui dovrebbe decadere ufficialmente, convoca il Cda e non l’assemblea dei soci, non si sa se dimenticando che proprio i componenti Moscato e Navarria si sono già dimessi. A questo punto mentre lo scontro ad alti livelli continua dovranno intervenire i Revisori dei conti per convocare l’assemblea dei soci Sidra – cioè il Comune – che a sua volta provvederà a nominare il nuovo Cda. A quel punto il nuovo presidente dovrà dire come la Sidra intende intervenire per sanare la paradossale situazione che vede migliaia di cittadini in attesa di capire come poter aver risolta la loro posizione, fermo restando – è chiaro – che un eventuale congelamento delle bollette porterebbe a un danno per la società e il Comune.

Nel frattempo ieri con una nota i due ex componenti del Cda hanno chiarito alcuni punti e ribadito il loro scontro con il presidente Vitale: «Pur condividendo il presupposto certificato dallo stesso presidente – scrivono -, che attribuisce ogni responsabilità alla pregressa gestione aziendale per la fatturazione delle recenti bollette (non certamente imputabile all’ amministrazione comunale, impropriamente chiamata in causa), si fa presente che i consiglieri dimissionari Avv. Marco Maria Navarria e Dott. Dario Moscato, in varie sedi hanno affermato di non condividere la conduzione dell’azienda di cui il prof. Antonio Vitale è rimasto unico componente dCda. La mancata lettura dei contatori (situazione che abbiamo ereditato dalla vecchia amministrazione) non può essere scaricata su incolpevoli cittadini che fino ad ora hanno pagato bollette su consumi presuntivi e possibilmente, in taluni casi, non reali. Tuttavia, se è doveroso riscuotere per quanto si è consumato, al fine di porre rimedio all’incuria legata alle pregresse gestioni Sidra, sarebbe stato altrettanto opportuno affrontare la delicata circostanza con modalità e tempistiche adeguate alla situazione economica e sociale della città. La soluzione, infatti, non stava tanto nel ritardare di un mese l’invio di bollette, talvolta 5 volte più alte delle precedenti, bensì prevedendo a monte una modalità di pagamento dilazionata, come noi Consiglieri cda avevamo più volte richiesto, senza però essere ascoltati. In questo modo le lunghe code agli sportelli Sidra si sarebbero evitate, soprattutto per chi, ha dato fiducia all’azienda “canalizzando” sul proprio conto corrente il pagamento delle fatture, ed ora è costretto a rivolgersi ai propri istituti per bloccare i pagamenti e concordare quindi una rateizzazione che, andava programmata per tempo agli utenti. Queste e altre ragioni ci hanno condotto a prendere le distanze da una conduzione della Sidra, Società partecipata al 100% dal Comune che, anziché essere improntata a migliorare i servizi agli utenti, si è allontanata dagli indirizzi di collegialità e buon andamento che il sindaco e la sua amministrazione hanno sempre perseguito nella gestione della Cosa Pubblica. E’ giusto che i cittadini sappiano quello che sta accadendo in Sidra, al di là delle tardive dichiarazioni di chi non ha ancora preso atto della sfiducia generale che sta accompagnando la sua insolita gestione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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