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Rettore Catania, tre candidati si ritirano: «Ateneo ha scelto e ne prendiamo atto»

Di Gianluca Reale |

Catania – Strada spianata per Francesco Priolo. Il direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia, forte del grande consenso ricevuto venerdì nel primo turno di votazioni, 615 preferenze, si avvia ad essere eletto rettore dell’Università. Con ogni probabilità già domani, al secondo turno di votazioni, potrebbe raggiungere e superare il quorum di 792 voti, quella maggioranza assoluta degli aventi diritto che lo farebbe proclamare “magnifico” al secondo tentativo. A dargli la spinta decisiva è adesso il ritiro di tre dei suoi quattro “competitors”. Ieri mattina, infatti, con un bel gesto comune, i professori Roberto Purrello, Salvatore Barbagallo e Agatino Cariola hanno fatto un passo indietro. Hanno annunciato il ritiro con una nota congiunta e sottoscritta da tutti e tre, indirizzata ai colleghi docenti, agli studenti e al personale tecnico-amministrativo.

«Il risultato elettorale della prima tornata per l’elezione del rettore – scrivono i docenti – ha visto la prevalenza de collega prof. Francesco Priolo, ricco dell’esperienza maturata in incarichi svolti durante le passate gestioni rettoriali. Nelle sue diverse componenti di docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo, l’Università di Catania ha espresso una scelta della quale dobbiamo prendere atto». D’altronde i 615 voti, oltre il triplo di quelli collezionati da Purrello (193), il secondo più votato, che si sarebbe aspettato un risultato ben più ampio in realtà, sono già un verdetto inequivocabile. Proprio per questo Barbagallo (105 preferenze), Cariola (98 voti) e lo stesso Purrello si sono visti ieri mattina, decidendo di fare tutti assieme un passo indietro: «Nell’interesse di evitare al nostro Ateneo ulteriori frammentazioni e di permettergli una guida unitaria che in tempi rapidi proceda alla sua riorganizzazione e al recupero dell’immagine – scrivono – ritiriamo la nostra candidatura».

Un gesto plurale deciso senza nessuna telefonata preventiva a Priolo, «a scanso di ogni equivoco di inciucio» e senza un esplicito endorsement. Anche se l’endorsement di fatto c’è, visto che i tre augurano esplicitamente a Priolo «di svolgere con serenità il suo lavoro, di operare in un Ateneo che si lasci alle spalle le stagioni dei conflitti e che, soprattutto, progredisca nelle tanto delicate funzioni di formazione, di ricerca e di proficue relazioni con il territorio. Quali docenti di questa università gli assicuriamo la nostra collaborazione». Collaborazione che potrebbe anche sfociare in una partecipazione alla “squadra” di governo dell’Ateneo. Si vedrà quando ci sarà il nuovo rettore.

Chi resta ancora in corsa, invece, è Vittorio Calabrese. Il professore di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica, seppure informato dagli altri tre dell’annuncio di ritiro, pare intenzionato ad andare avanti. Al primo turno ha collezionato 76 voti. L’Ateneo, come si diceva, torna a votare domani e, se anche meno della metà dei voti dei tre candidati ritiratisi convergeranno su Priolo, in serata l’Università avrà il nuovo rettore. Magari un rettore «capace di alzare il telefono, chiamare il ministero e farsi dare subito retta», come sussurra qualche docente immaginando le doti del nuovo “magnifico”. Insomma, uno che abbia credibilità in campo nazionale e internazionale. L’Ateneo sta scommettendo su Francesco Priolo. Sarà lui a dover avviare quella che qualche giorno fa, rispondendo a una domanda de “La Sicilia”, ha definito «un’azione combinata su più fronti per il rilancio non solo dell’Università di Catania, ma di tutta la città».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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