Notizie Locali


SEZIONI
Catania 22°

Catania

Brt, Pogliese: «Per viale V. Veneto progetto frettoloso. Ma traffico va snellito»

Di Salvo Pogliese |

«Forse sembrerà poco, ma con la decisione di realizzare in viale Vittorio Veneto la protezione laterale della corsia preferenziale del Bus, che così viaggerà speditamente in un’arteria trafficatissima, facciamo tutti un piccolo passo in avanti. In una città soffocata dall’immobilismo di un passato politico, prossimo e remoto, anche l’installazione di cordoli di protezione sull’asfalto diventa, giustamente, una notizia che suscita contrapposizioni. Al netto del confronto, da cui non siamo mai scappati, né su questo sé su altri temi, era illusorio pensare che la strumentalizzazione politica ci avrebbe potuto fare recedere dalla convinzione, in noi radicata, di proseguire nell’impegno per modernizzare Catania: altro che ritorno al passato! Con l’adozione di una linea veloce protetta del bus, in realtà, abbiamo fatto fare dietrofront a coloro i quali vorrebbero una città sempre relegata agli ultimi posti nelle classifiche della mobilità sostenibile e della vivibilità. Catania merita altro. La nostra città necessita subito di progetti innovativi e di coraggio amministrativo, quello che è mancato a chi, ora. ha persino l’ardimento di strumentalizzare le legittime rimostranze dei cittadini.

Non nego che nell’attuazione del progetto originario di viale Vittorio Veneto vi sia stata una certa frettolosità e che avremmo dovuto pretendere dai tecnici una maggiore attenzione alle simulazioni preventive del sistema. Ma voglio far notare che lo abbiamo fatto, opportunamente, nel periodo estivo, col traffico alleggerito e che lo abbiamo rimodulato in corsa, mantenendo comunque intatto l’obiettivo principale. In questo modo, infatti, avremo un autobus che percorrerà viale Vittorio Veneto in appena 3/4 minuti, invece dei 15/18 minuti di prima e una corsia protetta che garantirà anche una percorrenza veloce dei veicoli di soccorso; senza contare il parcheggio contiguo a Largo Bordighera, per contenere circa 200 posti auto, che Sostare si appresta a realizzare. Altro che passo indietro! Riteniamo una conquista, infatti, che l’Amt e i mezzi di pronto intervento viaggino senza le inevitabili interruzioni del traffico privato, in una zona dove prima si tolleravano le soste illegali sulla corsia preferenziale. E poi, lo ribadiamo per evitare le facili strumentalizzazioni, si è trattato di una sperimentazione fatta in economia dal Comune, senza costi aggiuntivi e utilizzando personale dipendente nelle ore di servizio ordinario.

In realtà, con molta fatica, seppure col pesantissimo fardello di un dissesto finanziario lasciato da chi ci ha preceduto, in ogni ambito della vita amministrativa e anche in questo della mobilità, siamo impegnatissimi a recuperare il tempo colpevolmente perduto. Nell’utilizzo dei fondi comunitari, dovendo realizzare ora un parco progetti che nonostante gli sfolgoranti annunci, era pari a zero; nella mobilità sostenibile, riprendendo il sistema dei BRT e il piano parcheggi per migliorare i mezzi di trasporto pubblico: nella pianificazione urbanistica, riproponendo la stesura del PRG che Catania aspetta da cinquanta anni; nel turismo e nella cultura, rilanciando l’immagine internazionale della città e sostenendo lo svolgimento di eventi anche sportivi di rilevante interesse nazionale; nella gestione contabile, puntando su entrate finalmente certe e tagliando spese superflue per circa 80 milioni di euro; nei servizi sociali, rinegoziando onerosi contratti di servizio e facendo chiarezza su alcune transazioni quantomeno opache; nello sport, riprendendo la condizione a dir poco scandalosa dell’impiantistica sportiva cosiddetta minore e rilanciando un rapporto fecondo con le società; nel commercio, recuperando la vocazione fieristica e commerciale di Catania in collaborazione coi privati. Questi presupposti, che hanno caratterizzato fin dal primo giorno il nostro impegno alla guida della città, ci hanno spinto a non cedere di un millimetro, nel nostro impegno a garantire, coi fatti, anche l’avvio di una strategia che garantisca il mezzo pubblico, secondo un piano di sviluppo della mobilità che deve andare di pari passo col riordino urbanistico, relegando al passato sterili passerelle, roboanti annunci e vuote promesse: quelle che da trenta anni lasciano Catania ferma al palo».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA