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Piedimonte Etneo, indagine su 49 “furbetti del cartellino”

Di Francesco Vasta |

PIEDIMONTE ETNEO (Catania). Cartellini timbrati da persone diverse dai titolari, ingressi cui non seguivano attività lavorative. Parte da queste accuse l’inchiesta della Procura di Catania che sta investendo in queste ore il Comune di Piedimonte Etneo, sul versante nord dell’Etna.

Sarebbero ben 49 i “furbetti del cartellino” incastrati dai carabinieri della stazione di Piedimonte, dopo un’approfondita indagine fatta di appostamenti e acquisizioni di video che si è concentrata su tre mesi del 2015, fra primavera ed estate.

Nell’elenco degli indagati figurano così decine di impiegati e i dirigenti che allora erano alla guida dei principali settori dell’Ente, ad eccezione dell’Ufficio tecnico. Non coinvolti gli organi politici del Comune sul versante nord orientale dell’Etna. A Piedimonte dal 2013 è sindaco Ignazio Puglisi, vicino al Pd, espressione di una coalizione civica riconfermata nel 2018.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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