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Acireale, chiesti danni per 3,5 milioni al Comune per il parco sportivo

Di Redazione |

CATANIA – La Wake Surf Center srl, società che dal 2016 avrebbe dovuto realizzare il “Cable Park”, un parco sportivo per la pratica del wakeboard, ha presentato un ricorso al Tar per lo sblocco delle pratiche autorizzative e citato davanti al Tribunale civile di Catania il Comune di Acireale per un risarcimento danni da 3,5 milioni di euro.

Durante la realizzazione dei primi scavi, dopo un finanziamento di 730mila euro da parte della banca sportiva e un investimento della società di 200mila euro, i lavori sono stati bloccati dai vigili urbani per la presunta mancanza di necessarie autorizzazioni. Il provvedimento ha avuto un seguito giudiziario che si è concluso con l’archiviazione da parte del gip su richiesta della Procura di Catania, ma nel frattempo il terreno era stato acquisito come bene dell’Ente locale.  Il wakeboard sarà disciplina olimpica dal 2024, è uno sport praticato grazie a un cavo trainato da un motore elettrico e fonde lo snowboard con lo sci nautico.

«L’Amministrazione Comunale – ha scritto in una nota la società – sorda rispetto le sentenze e alle direttive regionali, nella Conferenza dei servizi dello scorso maggio ha deciso la definitiva archiviazione del progetto, giustificata, questa volta, con la mancanza della titolarità dell’area alla società. La quasi totalità del terreno, per oltre sette ettari e compreso l’impianto, l’11 febbraio 2019 è stata acquisita gratuitamente al patrimonio disponibile del Comune, nonostante tre procedimenti (penali, amministrativi e autorizzativi) ancora aperti, per la presenza di opere ritenute abusive, ma poi dichiarate regolari dalla magistratura. A nulla – conclude la nota – sono valse le continue richieste di confronto, anche tecnico, da parte della Wake Surf Center Srl e dal progettista all’Amministrazione di Acireale che non ha mostrato, finora, disponibilità al dialogo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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