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Giarre, rubano un Mercedes dal garage, arrestati uno svizzero, un bulgaro e un macedone

Di Mario Previtera |

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre e della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia, al termine di una proficua attività operativa hanno arrestato lo svizzero Maurizio Cocciolo di 49 anni (al centro nella foto qui sotto), il bulgaro Vikiov Valentin Tzvetanov di 52 (a destra) ed il macedone Useini Sani di 29 (a sinistra), nella flagranza dei reati di furto aggravato in concorso, porto abusivo di armi da fuoco, possesso ingiustificato di chiavi alterate e porto di oggetti atti ad offendere.

Teatro della vicenda che, per la evoluzione ha del paradossale, la città di Giarre. Un uomo dopo avere acquistato una costosa Mercedes classe A AMG con un contratto di leasing, per sopraggiunti problemi di carattere economico si è trovato impossibilitato ad onorare l’impegno di pagamento, comunicando all’avente diritto di proprietà la propria disponibilità alla restituzione dell’autovettura. Sin qui una storia come tante se non fosse per il fatto che l’altra sera la figlia dell’acquirente ha avvertito il padre e i carabinieri dell’avvenuto furto della costosa Mercedes da parte di tre individui che, dopo aver scassinato la porta del loro garage a Macchia di Giarre, se ne erano impadroniti fuggendo immediatamente.

I carabinieri in via Finocchiaro Aprile a Giarre, hanno intercettato l’auto ferma sul ciglio della strada e i tre ladri. I fermati hanno dichiarato ai militari di essere stati incaricati dalla società di leasing, proprietaria della preziosa autovettura, di procedere al suo recupero. Ma i carabinieri non l’hanno bevuta procedendo alla perquisizione personale dei tre uomini e del furgone con il quale avevano effettuato i loro spostamenti, un Volkswagen T6, rinvenendo e sequestrano: una pistola Glock 42 cal. 9 con cinque cartucce nel serbatoio, tre coltelli a serramanico, 4 mazze, 1 grimaldello, due sacche a pompa utilizzate per divaricare gli sportelli delle auto consentendone l’apertura nonché, addirittura, due cani di cui uno di grossa taglia.

I carabinieri precisano che, al momento, non è stato possibile riscontrare la tesi fornita dai tre ma di sicuro i militari, dopo aver dato in affidamento i cani al canile comunale e restituita l’autovettura al denunciante, hanno condotto i tre nel carcere catanese di Piazza Lanza, in attesa delle determinazioni del G.I.P. per la relativa convalida dell’arresto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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