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Catania, Bianco, ex assessori e funzionari, indagati per falso in bilancio

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Terremoto al Comune di Catania. Questa mattina – secondo fonti attendibili – la Procura, attraverso il nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza ha provveduto a notificare decine di avvisi di garanzia per il bilancio previsionale del Comune per gli anni che vanno dal 2013 al 2018, gli anni finiti più volte nel mirino della magistratura contabile e al centro di un ampio dibattito. Gli avvisi di garanzia a conclusione delle indagini sarebbero nel complesso 36 e riguarderebbero  ex amministratori, funzionari e capi della Ragioneria. Fra i destinatari c’è anche l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco. Nel fascicolo ci sarebbero anche i nomi degli ex assessori Luigi Bosco, Saro D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Angela Mazzola, Salvo Di Salvo, Marco Consoli che con Bianco è stato vicesindaco oltre che assessore: e inoltre dirigenti ed ex dirigenti Ettore Di Salvo, Pietro Belfiore, Salvatore Nicotra, Alessandro Magnani, Angelo Greco e Orazio Palmeri. Tutti nominativi relativi soltanto al filone per il reato di falso in bilancio per il 2013. Indagati sarebbero anche quasi tutti gli altri assessori che si sono succeduti negli anni dal 2014 al 2018 nell’amministrazione guidata dall’ex ministro dell’Interno. Nel mirino del pool della procura che si occupa dei reati nella pubblica amministrazione figurerebbero anche i nomi dei revisori dei conti allora in carica, Natale Strano, Calogero Cittadino e Fabio Sciuto. Indagati anche l’ex Ragioniere generale Ettore De Salvo e tutti gli ex Ragionieri che si sono succeduti al Comune sino al 2018.  

Secondo quello che emerge, l’ex giunta e i dirigenti sarebbero indagati perché in concorso tra loro avrebbero attestato falsamente previsioni di entrata per il 2013 dolosamente sovrastimate. In particolare i magistrati avrebbero attestato che “mendacemente” la ex Giunta e i funzionari avrebbero attestato inoltre previsioni di spesa sovrastimate oltre che omissioni in merito al riconoscimento e all’iscrizione di debiti fuori bilancio, “dei quali erano a conoscenza” in quanto maturati negli esercizi precedenti. L’indagine avrebbe preso il via dopo la trasmissione da parte della procura della corte dei conti del voluminoso fascicolo depositato in Comune nel maggio del 2018 che attestata l’avvenuto dissesto del Comune per un ammontare poi appurato di un miliardo seicento milioni di debiti complessivi (mutui compresi).

L’ex sindaco: «Risponderemo punto per punto, come sempre»

Il fascicolo porterebbe la firma del procuratore Aggiunto Agata Santonocito e del pm Fabio Regolo. In merito all’indagine Catania Bene Comune in una nota che reso noto che “le notizie rese note dagli organi di stampa circa le indagini a carico dei componenti della Giunta comunale di Catania guidata da Enzo Bianco, di numerosi dirigenti comunali e dei revisori dei conti per l’ipotesi di aver falsificato il bilancio comunale del 2013 e quello degli altri anni, confermano le denunce politiche che Catania Bene Comune, molti altri soggetti sociali e alcuni giornalisti hanno presentato alla città negli scorsi anni. Riponiamo piena fiducia nella magistratura che saprà accertare se gli atti compiuti dall’amministrazione Bianco hanno una rilevanza penale. È sempre più evidente che la dichiarazione di dissesto finanziario della città, non è stata una calamità naturale ma ha dei responsabili politici ben definiti”.

Ulteriori particolari dell’indagine sul giornale La Sicilia stamane in edicola e online.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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