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Coronavirus, Pogliese: «Famiglie su orlo del baratro, ci vorrebbe un Berlusconi di Catania»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catnia – «Mi auguro che presto il governo prenda seri provvedimenti perché qui al sud oltre alla devastante situazione sanitaria che potrebbe colpirci si rischia una devastante situazione economica con rischi per l’ordine pubblico». Lo ha detto il sindaco Salvo Pogliese in una nostra intervista, in cui il primo cittadino ha fissato l’attenzione anche sugli episodi che si stanno moltiplicando in tutta la Sicilia di persone che sono in gravissime difficoltà finanziarie.

Sindaco lei che va sempre in giro. I cittadini finalmente stanno rispettando il divieto a uscire da casa?

«C’è un gradissimo lavoro di controllo delle forze dell’ordine sotto il coordinamento del prefetto, del questore e dei responsabili di Carabinieri e Gdf. Devo dire che i controlli nella città sono capillari e i vigili urbani stanno contribuendo con 16 pattuglie. I catanesi, in realtà, hanno percepito la gravità della situazione e stanno rispettando i divieti. Certo nella moltitudine di chi rispetta le regole c’è sempre qualche pecora nera…».

Tra le pecore nere vogliamo metterci anche quanti l’hanno minacciata sul web?

«Ovviamente sono consapevole della gravità economica oltre che sanitaria che stiamo affrontando, ma si stanno superando dei limiti. Quelle minacce sul web nei miei confronti certamente addolorano. Ci faccio caso marginalmente, ma a casa mia hanno destato preoccupazione soprattutto tra i miei figli ai quali i compagnetti hanno inviato uno dei video con le minacce…Devo ringraziare la solidarietà e la tempestività di intervento del prefetto, del questore Della Cioppa, del capo della polizia postale, Labella, che hanno individuato l’autore…».

Sembra tra l’altro che uno dei soggetti che l’hanno minacciata non paga la Tari da anni e anni…

«Esattamente. Risulta dai tabulati, sin dal 2013. Quindi l’emergenza coronavirus non c’entra per niente…Inoltre ci tengo a ricordare che la mia amministrazione ha disposto il rinvio del pagamento della Tari, con una scelta molto sofferta che non sarà indolore per le casse del Comune, un Comune che è in dissesto».

Ma incasserete la Tari dopo l’emergenza…

«Speriamo davvero, perché da una analisi dei tecnici probabilmente una percentuale dell’introito previsto non la incasseremo perché ci saranno contribuenti che vista la situazione sperano magari in un condono e non pagheranno».

Ciò non toglie che a parte i minacce sul web c’è un esercito di cittadini che oggi sta soffrendo in silenzio per la mancanza di soldi per fare la spesa…

«Con il blocco di gran parte delle attività economiche c’è molta gente che sta attraversando grandi difficoltà ed ha problemi economici devastanti che rischiano di aggravarsi soprattutto in una città come la nostra dove è presente un altro tasso di lavoro nero. Purtroppo ci sono alcune categorie il cui reddito è passato da “x” a zero nell’arco di un mese».

Ma soprattutto per i lavoratori non tutelati, cioè chi lavora in nero, gli ambulanti, gli artigiani, cosa avete intenzione di fare?

«Migliaia di lavoratori senza alcun tipo di tutela sono sull’orlo del baratro. Un dramma con percentuali diverse da Lombardia, Emilia, Piemonte…Mi attendo che ci sia una azione del governo centrale che possa tutelare anche questi lavoratori perché la situazione è già emergenziale. Io, lo ripeto, comprendo il dramma che stiamo vivendo a livello sanitario, ma questa situazione va affrontata perché altrimenti potremmo avere problemi di ordine pubblico».

E’ chiaro che già avete discusso con le autorità questo scenario…

«Ma è chiaro. Ripeto, qui a Catania non possiamo aspettare i tempi della burocrazia per fronteggiare l’emergenza coronovirus che ha ridotto alla fame i cittadini e le loro famiglie. Nei giorni scorsi abbiamo deliberato un buono famiglia di 280 euro per la casa in affitto e un sostegno per pagare acqua, luce e gas, con un fondo di 1,7 mln che non può bastare per tutti. Fin dai primi giorni di questa tragedia ci siamo resi conto che oltre all’organizzazione sanitaria, fosse necessario aiutare concretamente ogni catanese bisognoso. Lo faremo ora anche con una raccolta fondi solidale e grazie al grande cuore di Catania, riusciremo a dare pacchi spesa a chi ne ha effettiva necessità, grazie alla collaborazione del Banco Alimentare. Per primi, a dare il proprio contributo personale saranno il sottoscritto con la giunta ma anche, ne sono certo, il consiglio comunale e quei dirigenti del Comune che si sentiranno di farlo. Ma chiederemo a tutti aziende, imprenditori, associazioni e semplici cittadini, chi può naturalmente, di offrire la propria generosità per aiutare i fratelli catanesi e condividere la comune condizione di difficoltà. Tra qualche ora daremo un numero di conto corrente per aiutarci, per tornare grandi, perché in questo momento solo Catania può aiutare, subito e al meglio, Catania!».

Speriamo che si faccia avanti anche un Berlusconi di Catania…

«Ce lo auguriamo, ma sarà difficile trovare qualcuno che versi 10 milioni come ha fatto Berlusconi per Milano. Ci accontenteremmo di molto meno, purché arrivi!».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA