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Catania, intervento salvavita al Cannizzaro su paziente con sospetto Covid-19

Di Redazione |

Catania – Una donna di Catania di 68 anni con sospetto Covid-19, ma risultata poi negativa, trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro, è stata operata d’urgenza con successo per emorragia cerebrale. Il delicatissimo intervento di Neuroradiologia le ha salvato la vita, dopo che la signora aveva subìto la rottura di aneurisma senza che nell’immediato qualcuno potesse accorgersene o la stessa potesse allertare i soccorsi. La donna, infatti, vedova, vive sola in casa. Non ricevendo risposta alle telefonate, il fratello gemello preoccupato allerta le vicine, ma la donna non risponde neanche al campanello. A quel punto l’uomo si precipita a casa della sorella, apre con le chiavi e la trova in uno stato semicomatoso. Chiamato il 118, gli operatori attivano il protocollo per Covid-19 in quanto caso sospetto.

Trasportata al Pronto Soccorso infettivologico dell’Ospedale Cannizzaro tramite apposito percorso allestito per l’emergenza Coronavirus, in Rianimazione, in isolamento, viene prontamente fatta diagnosi di emorragia subaracnoidea in rottura di aneurisma. Si organizza, quindi, nel più breve tempo possibile, il trasferimento dalla Rianimazione alla sala angiografica della Neuroradiologia: sala dotata dallo scorso anno di un angiografo biplano di ultima generazione, specifico per gli interventi all’encefalo per patologie vascolari.

Il trasporto interno viene eseguito dal comitato provinciale di Catania della Croce Rossa Italiana tramite barella di biocontenimento, che azzera la possibilità di contaminazione lungo il percorso. In sala, la paziente è trattata dall’équipe composta dai neuroradiologi dottori Politi e Cavallaro, diretti dal primario prof. Concetto Cristaudo. La signora ha subìto una seconda operazione di neuroradiologia interventistica, di routine in questi casi, anch’essa con esito positivo. Un successo possibile grazie al concorso e alla collaborazione tra varie specialità in una sala angiografica estremamente avanzata dove gli operatori cercano, spesso riuscendoci, di strappare le persone alla morte. La paziente è ricoverata in Rianimazione, in coma farmacologico al fine di evitare danni neurologici; è stata assistita in box di isolamento fino all’esito del tampone rino-faringeo che è risultato poi negativo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA