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Catania verso la Fase 2, Pescheria riapre, fera ‘o luni cambia sede

Di Gianluca Reale |

Accessi contingentati, percorsi obbligatori alla Pescheria e cambiamento di sede per la Fera ‘o Luni. La “fase 2” dell’emergenza Covid-19 per i mercati storici della città è al vaglio dell’Amministrazione comunale, che illustrerà a sindacati, associazioni di categoria e commissione commercio su area pubblica, le ipotesi di regolamentazione immaginate in osservanza dei decreti del governo nazionale.

La parola d’ordine è «prudenza», specifica l’assessore alle Attività produttive, Ludovico Balsamo. «Alle ipotesi per le riaperture in tutta sicurezza delle attività alimentari dei mercati – rivela – stiamo lavorando già da tempo, con gli operatori e le associazioni di categoria c’è un dialogo costante, sono ben consapevoli che sarà più un esperimento, ma tutti preferiscono riaprire. Dopo esserci confrontati con loro, col sindaco porteremo i piani definitivi al tavolo tecnico ordine e sicurezza in Prefettura. Ogni decisione sarà condivisa, bisognerà capire come ricevere supporto oltre che dalla polizia municipale anche dalle altre forze dell’ordine per evitare assembramenti nei punti sensibili».

Sembra più facile rimettere in funzione la pescheria che il mercato di piazza Carlo Alberto. «Per la pescheria – spiega Balsamo – abbiamo già un progetto di massima in osservanza alle indicazioni dei dpcm per garantire la sicurezza. Si potrebbe creare un’entrata da via Dumset, subito dopo il parcheggio Borsellino e creare percorso obbligato nel tunnel, in piazza Alonzo di Benedetto e piazza Pardo, prevedendo un’unica uscita da piazza Alonzo di Benedetto». C’è però difficoltà è reperire «le transenne necessarie a delimitarlo – rivela ancora Balsamo – il Comune non ne ha, stiamo verificando come fare, magari tramite qualche donazione».

Per il mercato di piazza Carlo Alberto, aggiunge Balsamo, «la perimetrazione sarebbe molto più complicata, difficile stabilire e controllare punti di accesso e di uscita. Perciò all’ipotesi c’è lo spostamento in piazza Spedini, già recintata e dove è più semplice contingentare gli ingressi, garantire il distanziamento e una presenza massima di operatori e clienti tramite contapersone. L’ipotesi di lavoro è un punto di ingresso sul lato Sud, dove c’è il chiosco, e uno di uscita a Nord, su via Cantone. Il carico e lo scarico avverranno prima dell’apertura e dopo».

C’è poi il tema di ristoranti e bar. «Stiamo lavorando a una delibera che allarghi il perimetro dell’area storica ambientale istituita con delibera di giunta 165/2018, per dare l’opportunità ad esercenti di altre parti della città di mettere tavoli e sedie sul sedime stradale. Proveremo anche a sgravare la Tosap, ma dipenderà dai vincoli di bilancio dovuti al dissesto. Sarebbe meglio – conclude Balsamo – che lo Stato sovvenzionasse bar e ristoranti fino a quando non potranno riaprire a pieno regime. Altrimenti, rischiamo di vedere tanti fallimenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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