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Coronavirus, l’Asp di Catania e i numeri della Regione sull’epidemia che non convincono

Di Redazione |

«Il dato che emerge è che i numeri non coincidono». Per questo dalla direzione generale dell’Asp, è partita una lettera indirizzata al servizio epidemiologico della Regione – settore Covid- per chiedere una correzione ufficiale dei dati sulla epidemia Covid in Sicilia diramati ogni giorno.

Nella lettera, firmata dal direttore generale Maurizio Lanza e dal commissario regionale ad acta per le questioni Covid, Pino Liberti, si evidenzierebbero, numeri alla mano, vistose anomalie tra quelli diramati dal servizio della protezione civile regionale e quelli in mano all’ufficio sanitario territoriale dell’Asp 3.

I dati quotidianamente diffusi dalla Regione sarebbero insomma, secondo l’Asp falsi, così come falsi sarebbero i numeri in generale e quelli dei ricoverati che al momento in tutta la provincia sarebbero poco meno di 40 contro i 29 indicati dalla Regione, mentre i malati positivi seguiti dalle Usca sul territorio sono solo 96.

Il caso emblematico si sarebbe registrato una decina di giorni fa quando a Catania sono stati registrati 10 casi di coronavirus in un giorno, secondo i numeri di Palermo. Breve verifica all’Asp e la certificazione che, al contrario, i dati ufficiali segnalavano soltanto tre nuovi positivi in tutta la provincia. E gli altri sette? Da qui il sospetto che i numeri non fossero veritieri. Così da quel giorno la task force anti Covid dell’Asp, istituita dal commissario Liberti (infettivologo sotto contratto al Cannizzaro, ma temporaneamente distaccato all’azienda sanitaria provinciale), ha cominciato a spulciare i dati evidenziando anomalie giornaliere che non sono state corrette nei giorni a seguire.

Da qui la decisione, di concerto tra Liberti e il direttore generale Lanza, di chiedere ufficialmente tramite una lettera la correzione dei casi che secondo gli esperti dell’Asp sarebbe da attribuire anche ai dati di molte altre province siciliane, partendo dal fatto che se ancora ci sono oltre 1000 casi in isolamento e Catania ne ha soltanto 96 – pur avendo avuto il maggior numero di positivi di tutta la Sicilia – ciò porta a sospettare che nelle altre province meno aggredite dal Covid gli oltre 900 soggetti in cura a casa non sarebbero veritieri e potrebbero essere molti di meno.

La direzione dell’Asp chiede, così, una correzione dei dati che altrimenti falserebbero l’attuale curva di casi siciliani e quella catanese e non darebbero la giusta dimensione di una epidemia che sembra ormai aver quasi del tutto lasciato la Sicilia che registra sempre meno casi, meno ricoveri e soprattutto un grado di aggressività del virus molto diminuito.

Una denuncia raccolta dalla deputata regionale M5S Jose Marano che ha chiesto chiarezza alla Regione Siciliana in merito ai dati diffusi, quotidianamente, nel bollettino diramato dall’istituzione regionale in merito ai dati del contagio da covid19, con particolare riferimento alla provincia etnea. “Secondo quanto apprendiamo dalla stampa – dice Marano – ci sarebbe un quadro a tinte fosche che non rende realistici i dati diffusi quotidianamente dalla Regione. Infatti, l’Asp di Catania ha scritto alla Regione per segnalare evidenti difformità tra i numeri diramati e i numeri in possesso dell’azienda sanitaria. Discrasie che abbracciano il numero dei positivi dall’inizio dell’emergenza, dei ricoverati e dei nuovi contagi con disallineamenti anche notevoli. Ad esempio, secondo la Regione i positivi dall’inizio dell’emergenza sarebbero oltre 600 contro gli 800 che dichiara l’Asp. Un quadro davvero anomalo e preoccupante: dove sta la verità? I cittadini hanno diritto di sapere le corrette proporzioni del contagio e chiedo all’assessore Razza di prendere una posizione ufficiale e di fare chiarezza sui dati di Catania ma anche delle altre otto province siciliane”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA