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Catania, “Turi Ciuri” torna in carcere: era ai domiciliari per il Covid

Di Redazione |

CATANIA – Salvatore Fiore, 53 anni, è stato arrestato dalla polizia di Catania in esecuzione di un provvedimento della Procura generale perché deve scontare cinque anni e 18 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni. L’uomo, noto come ‘Turi Ciurì (‘Salvo Fiorè, ndr) che era detenuto nel carcere di Lanciano per un residuo pena per i reati di estorsione e rapina commessi alla fine degli anni ’90, era ai domiciliari su disposizione del Magistrato di Sorveglianza di Pescara in considerazione delle pregresse patologie non compatibili con il regime carcerario e a seguito dell’emergenza Covid-19. E’ stato catturato nella sua abitazione da personale della sezione criminalità organizzata della squadra mobile della Questura di Catania e condotto nel carcere di Bicocca.

‘Turi Ciurì, è indicato come «appartenente all’organizzazione mafiosa santapaoliana radicata nella zona di San Giovanni Galermo». Secondo indagini della squadra mobile, inoltre, «per un periodo sarebbe stato il capo degli affari illeciti della roccaforte criminale all’interno della famiglia Santapaola-Ercolano ed è rimasto, comunque, uno dei punti di riferimento per il clan mafioso». La storia criminale di Fiore, ricostruisce la Questura di Catania, comprende diverse sentenze di condanna per reati, commessi fino al 2014, tra cui rapina, rapina aggravata in concorso, armi, associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione in concorso aggravata. Sono in corso nei suoi confronti ancora due procedimenti per associazione mafiosa ed estorsione, entrambi definiti con sentenza di condanna in primo grado, a 20 anni di reclusione per uno e a 5 per l’altro. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA