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Catania, lo scandalo della Cittadella della Polizia: impossibile da costruire su quei terreni

Di Concetto Mannnisi |

CATANIA – Adesso si può parlare anche di scandalo. Perché la questione della nuova Cittadella della polizia, con i suoi oltre novanta milioni di euro di finanziamenti da spendere al più presto, è vicenda ancora più torbida di quel che sembrava.

Ce ne siamo occupati poco meno di un anno fa, quando abbiamo appreso che nell’area fra via Bonaventura e viale Nitta, venduta dal Comune di Catania all’Agenzia del demanio per oltre tre milioni di euro (3.103.846,75, per l’esattezza), si rendeva necessaria una bonifica particolareggiata a seguito di presenze di amianto e di altri rifiuti speciali.

A tale bonifica non si è mai proceduto e chissà che questo non sia soltanto un caso di incredibile superficialità oppure una questione di mala amministrazione (ricordiamo che, a prescindere dall’esiguità dei fondi da destinare a tale operazione, in caso di mancata individuazione del vecchio proprietario del terreno alla bonifica avrebbero dovuto pensare Comune o Regione) comunque da stigmatizzare vista l’importanza dell’opera.

Perché da documenti in nostro possesso abbiamo avuto contezza che c’è pure dell’altro. Non soltanto quel terreno, che doveva essere privo di vincoli, è inquinato – potremmo dire anche fortemente inquinato – ma nel suo sottosuolo, udite udite, sono presenti dei collettori fognari che, nei fatti, è complicatissimo spostare. E tali condutture rendono praticamente impossibile la costruzione di un edificio imponente come quello che sarebbe destinato ad ospitare la Cittadella della polizia e che, come è facile intuire, alleggerirebbe parzialmente di auto il centro storico (pensate a tutti i poliziotti che vanno a lavorare con i propri mezzi) e consentirebbe, fatto ancora più rilevante, un importante recupero di personale, atteso che oggi tanti agenti vengono impiegati al piantonamento delle plurime strutture sparse in tutto il territorio cittadino e che necessitano di questo genere di servizio.

Si parla di ben diciotto uffici. Anche mantenendone la metà – e non sarebbe così – si recupererebbero almeno nove agenti per ogni singolo turno di servizio, che potrebbero essere impiegati in indagini delicate oppure al contrasto su strada alla microcriminalità o alla stessa criminalità organizzata, che continua a far lavorare egregiamente, con organizzatissimi pusher e vedette, le proprie fiorenti piazze di spaccio.

Di tale incredibile situazione, che pare fosse nota a molti (compresi coloro i quali hanno spesso dichiarato ufficialmente che i lavori per la realizzazione della Cittadella della polizia sarebbero partiti a breve), è stato informato alcuni mesi addietro anche l’attuale questore Mario Della Cioppa, il quale ha preso a seguire la questione e ha ricevuto una nuova proposta da parte del Comune di Catania, che nei fatti sembra avere raggirato (e forse su tale verbo ci sarebbe pure da discutere…) l’Agenzia del Demanio.

A tal proposito, per quanto in passato si possa avere agito non di rado con disinvoltura, ci piacerebbe sapere se qualche amministratore o qualche funzionario comunale abbia consapevolmente omesso di informare il Demanio della presenza delle condutture in quel terreno e se questa operazione sia stata orchestrata, magari con complicità terze, per consentire ai già asfittici bilanci del Comune di Catania di prendere in qualche modo ossigeno.

Di certo c’è che i nodi adesso sono venuti al pettine e che il Comune, come detto in precedenza, anche perché direttamente sollecitato indirettamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (con nota del provveditore Gianluca Ievolella), nonché indirettamente dalla stessa Agenzia del Demanio (con nota del direttore Vittorio Vannini), sta provando a metterci una pezza. Che, però, potrebbe risultare peggiore del buco.

Si tratta di una vera e propria permuta, proposta appena nello scorso mese di giugno, ma che a lume di naso ha ben poche possibilità di andare in porto. Ciò perché nell’area del viale Librino individuata quale luogo idoneo per la costruzione della Cittadella della polizia, quasi all’incrocio con l’asse dei servizi, passano ben tre linee dell’alta tensione: una di Terna e due di Rti o, se preferite, Trenitalia. Queste ultime due – destinate ad essere cedute a Terna, a quanto pare – Trenitalia potrebbe anche decidere di spostarle (ciò, almeno, secondo una nota della funzionaria dell’Agenzia del demanio, Vanessa Santillo, stilata a seguito dell’attività conoscitiva svolta) ma con quali tempi? E con quali fondi? Propri o in compartecipazione con altri Enti? E qualora tale spostamento possa essere fatto con discreta facilità (ma i tempi non saranno comunque brevi), che certezza si ha oggi che Terna possa decidere di fare lo stesso con la propria linea? E in quel caso con quale tempistica?

Sono domande che pesano come macigni e che sembrano escludere l’ipotesi della permuta a breve. Con conseguente slittamento dell’inizio dei lavori e il rischio che i cospicui finanziamenti recepiti per la realizzazione della Cittadella della polizia, che di certo avrebbe contribuito a riqualificare il quartiere di Librino, possano andare perduti.

Una situazione grave, anche e soprattutto perché coinvolge lo Stato in alcune sue diverse componenti. E che ha portato il segretario provinciale del Siap, Tommaso Vendemmia, a presentare un esposto particolareggiato in Procura (fra l’altro non è il primo, ma degli altri – di cui abbiamo detto anche in passato – non si è avuto alcun tipo di riscontro), attraverso cui ci si augura di poter fare luce sulla vicenda, ma anche dare direttamente ristoro e soddisfazione ai sacrifici quotidiani dei tanti poliziotti costretti ancora oggi a lavorare in strutture anche fatiscenti, quindi pericolose, e per le quali l’amministrazione paga fior di milioni di euro in affitti, che con la nuova Cittadella potrebbero essere risparmiati e destinati ad altro.

Il Comune ha venduto al Demanio un terreno a Librino mai bonificato e attraversato da collettori fognari: proposta permuta ma nella nuova area passano tre linee dell’alta tensioneCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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