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Sant’Agata d’agosto: devoti in mascherina e niente busto reliquario

Di Redazione |

Catania – Catania celebra oggi l’894° anniversario del ritorno in patria delle reliquie di Sant’Agata da Costantinopoli. Secondo la tradizione, le reliquie agatine sarebbero state traslate da Catania nel 1040 e ritornate dopo 84 anni di esilio. Il 18 luglio del 1126 a Costantinopoli due soldati, il pugliese Goselmo e il franco Gisliberto, riuscirono a prelevare di notte, dalla cappella palatina del basileos, il corpo di Sant’Agata che sezionarono in più parti e nascosero nelle faretre. Dopo un avventuroso viaggio via mare, approdarono a Taranto-Gallipoli, dove rimase una mammella. Raggiunta Messina, Gisliberto, lasciato Goselmo a custodia delle reliquie, decise di recarsi nel castello di Aci per dare l’annuncio al vescovo Maurizio il quale, convintosi della loro autenticità, diede disposizione di racchiuderle in una cassa e rese pubblica la notizia. Mercoledì 17 agosto 1126 finalmente l’ ingresso trionfale della preziosa cassa nella nuova cattedrale intitolata a S. Agata.

Oggi la Cattedrale è rimasta aperta dalle 9 alle 12 per la preghiera e l’adorazione eucaristica nel rispetto delle norme antiCovid-19, in virtù delle quali il busto reliquario non è stato esposto, e alle 17, a porte chiuse, nella cappella di Sant’Agata, Rosario e celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina. Dirette streaming sulle pagine facebook dell’Arcidiocesi e della Cattedrale, sul canale Youtube della Cattedrale e su www.prospettive.eu.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA