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Anche le Iene alla “liberazione” del parcheggio di Nesima

Di Maria Elena Quaiotti |

Catania – Da ieri, e per quattro-cinque giorni, il parcheggio accanto all’ospedale Garibaldi Nesima sarà gratuito, «in nome della legalità», come ripetono senza sosta Michele Saraceno e la moglie Doris a chiunque entri. Ma ai catanesi, si sa, interessa soprattutto trovare parcheggio. Poi cosa ci sia dietro quelle semplici, ma pesantissime parole, lo capiranno, purtroppo, solo in pochi. Perché in realtà si parla di anni di battaglie legali, una sentenza esecutiva disattesa per la restituzione di una proprietà usurpata con firme false e gestita per anni da “altri”, risolta, come per “magia”, solo a seguito di un’esposizione mediatica con pochi precedenti. Ad iniziare dalle inchieste del nostro giornale firmate da Mario Barresi, che ha definito “parcheggio maledetto” l’area di quasi 12mila metri quadri a ridosso della rotonda di Nesima. E poi dell’interesse dimostrato dal programma tv “Le Iene”, che ieri era presente con le proprie telecamere e Silvio Schembri nel giorno del “ripristino della legalità”, realizzando un servizio che andrà in onda in una delle prossime puntate della trasmissione “cult” di Italia 1.

Il paragone sarà forse azzardato, ma efficace: ancora oggi la viabilità per accedere al parcheggio dalla rotonda di Nesima è complicata, così come appare sbiadita è la segnaletica pedonale in via Palermo, strada ad altissimo scorrimento, per riuscire ad attraversare incolumi e raggiungere l’ospedale. E tutto questo nonostante le tantissime segnalazioni pervenute all’amministrazione comunale. Allo stesso modo se tutta Italia, grazie al clamore suscitato dalla vicenda, conosce la situazione del “parcheggio maledetto”, in città tutto sembra stia passando quasi sotto silenzio: a parte alcuni media locali, nessuna attenzione da parte delle istituzioni è pervenuta. E neanche la chiusura del parcheggio, per qualche giorno, ha “turbato” più di tanto i cittadini, abituati a parcheggiare dove si riesce lungo la via Palermo, nonostante il divieto di sosta.

Ieri c’è stato chi è entrato nel parcheggio “sgommando”, o a tutta velocità, forse per una “insana abitudine”. O chi, vedendo “facce nuove”, una volta entrato ha preferito andarsene. «Noi ci abbiamo sempre creduto – afferma con un orgoglio invidiabile Doris, la moglie di Saraceno – la verità è che in città c’è ancora troppa omertà, chi sa non parla, chi può fare non fa. Se non fosse stato per il giornale, e ci siamo appellati a Barresi come se fosse un fratello, non so per quanto altro tempo avremmo subìto questa ingiustizia». E mentre ripete che «per qualche giorno il parcheggio sarà gratuito, in nome della legalità”, sono le facce degli avventori a dire più delle parole. «Grazie», è la frase più ricorrente, c’è chi, con la mascherina (troppo spesso) sotto il mento, apre la bocca in segno di sorpresa, ma non si sofferma più di tanto. È questa la fotografia di ieri, basta dire “gratis” e tutto sembra essere normale.

Ma così non è per Michele Saraceno. Che forse, anche “forte” della presenza dei giornalisti, si lascia andare a dichiarazioni anche colorite: «Io sono felice, ma non ci credo ancora alla restituzione del parcheggio – dice – non sto dormendo la notte, prima di tutto per la rabbia per quello che mi è stato fatto, la stampa ha fatto più della giustizia. Il parcheggio resterà gratuito finché non ci metteremo in regola con la Scia (certificato di inizio attività, ndr), per quanto riguarda il personale pensiamo di arrivare ad almeno otto-dieci assunti con tutte le garanzie. Fino ad allora, vogliamo che sia tutto gratis, per dare un segnale concreto alla cittadinanza».

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