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8 marzo, ad Aci Sant’Antonio bene confiscato diventa rifugio per le donne

Di Redazione |

ACI SANT’ANTONIO – Un bene confiscato alla mafia diventerà ad Aci Sant’Antonio (Catania) una casa rifugio destinata alle donne vittime di violenza e ai loro figli nell’ambito del progetto “Maggiu Sicilianu”, realizzato dal Comune con il cofinanziamento dell’Unione europea PON ‘Legalità” 2014- 2020, Fondo Sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo regionalè.

Stamane la consegna dei lavori, alla quale hanno preso parte il sindaco Santo Caruso e l’assessore con delega alla gestione beni confiscati alla mafia Quintino Rocca. A riqualificare l’immobile sarà la cooperativa di Balestrate (Palermo) I & T, che si è aggiudicata l’appalto per i lavori di recupero e rifunzionalizzazione per un importo complessivo di circa 615.000 euro.

La Casa Rifugio sarà una struttura protetta e ad indirizzo segreto con l’obiettivo di accogliere donne e bambini che hanno bisogno di essere allontanati dal proprio luogo di residenza e di trovare un rifugio tranquillo e sicuro da dove costruire un nuovo progetto di vita, con il sostegno di un’equipe femminile specializzata nel rispondere all’esigenza di un’utenza tanto vulnerabile.

L’immobile sarà ristrutturato per ospitare un massimo di 10 ospiti fra donne e minori ed offrirà, accanto ai servizi di base previsti, una serie di servizi migliorativi per sperimentare un modello innovativo di inclusione sociale rivolto alle donne vittime di violenza e ai loro figli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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