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Catania: dopo il blitz antimafia Sipario, chiesto accesso ispettivo al Comune

Di Redazione |

CATANIA – «L’operazione della Dda della Procura di Catania e della guardia di finanza che ha portato all’arresto per mafia del vicepresidente della Sesta Municipalità del Comune di Catania non è che l’ultima conferma della grave infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto istituzionale della città». Lo affermano sull’inchiesta “Sipario”, in una nota congiunta, I Siciliani giovani, Arci Catania e l’ Associazione antiestorsione di Catania “Libero Grassi”.

«Le notizie circa i rapporti, anche corruttivi, di soggetti accusati di mafia con funzionari comunali e di altri enti pubblici – aggiungono – sono inquietanti e gettano pesanti ombre sul regolare e democratico funzionamento delle istituzioni pubbliche. Reputiamo urgente e necessario che la Prefettura di Catania avvii un accesso ispettivo antimafia presso il Comune di Catania e le Municipalità al fine di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, tali da determinare un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi, e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione comunale nonché il regolare funzionamento dei servizi». 

Secondo il presidente commissione antimafia dell’Ars, Claudio Fava «i cittadini catanesi hanno il diritto di conoscere le condizioni di permeabilità delle istituzioni comunali rispetto alle infiltrazioni criminali. Per questo – ha detto – ci associamo alla richiesta avanzata da una rete di associazioni attive nella città». Fava ha quindi rilanciato «l’invito al Prefetto di Catania, che siamo certi accoglierà questa richiesta, di intraprendere tutte le iniziative necessarie per accertare eventuali condizionamenti nei procedimenti amministrativi».

Intanto  il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha disposto la sospensione di diritto alla carica di consigliere il vice presidente della Sesta Circoscrizione del Comune di Catania Mauro Massari arrestato dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta “Sipario” della Dda etnea.

La sospensione, è spiegato in una nota, è stata accertata a seguito della comunicazione alla Prefettura dell’applicazione nei suoi confronti della misura della custodia cautelare disposta dal Gip.

Mauro Massari, che è vicebrigadiere della guardia di finanza in servizio ad Augusta, è stato arrestato e condotto in carcere due giorni fa da suoi colleghi, è accusato di avere «stretto un patto elettorale» con Orazio Buda, esponente di spicco del clan Cappello-Carateddi che lo avrebbe sostenuto nelle elezioni amministrative del 2018 a Catania in cui con oltre 965 preferenze risultò eletto nella Circoscrizione dei rioni Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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