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Figliuolo in arrivo all’hub di Catania: scatta organizzazione “svizzera”

Di Maria Elena Quaiotti |

Catania – «Dottore, da oggi siamo in Svizzera»: è ciò che Maurizio Lanza, direttore generale Asp, si è sentito dire ieri dai “suoi uomini” presenti all’hub vaccini di San Giuseppe la Rena, mentre era impegnato in una riunione a Palermo. Sarà forse un caso che “ordine e disciplina” siano stati ottenuti solo alla vigilia della visita prevista oggi pomeriggio del commissario per l’emergenza generale, Francesco Paolo Figliuolo, di certo l’auspicio è che si riesca anche a mantenere anche dopo, considerato che da settimane vengono denunciate a più riprese dagli stessi cittadini disorganizzazione, pericolosi assembramenti e scene di panico.

«Fermo restando che il vero grande tema resta avere le dosi di vaccini necessarie – commenta Lanza – voglio far notare come, nonostante alcuni limiti di gestione delle scorse settimane ai quali abbiamo posto rimedio, quella di Catania resti la provincia siciliana con il maggior numero di dosi somministrate. I dati parlano da soli: il 23 marzo su 640.042 dosi in tutta la regione (12,88% della popolazione), noi ne abbiamo somministrate 153.101, il 14,27 della popolazione, a livello nazionale la % era stata del 13,30; il 24 marzo ne abbiamo somministrate 161.539 (15,04%), nell’isola sono state 684.858 (13,78%), media nazionale 14,09%; il 25 marzo abbiamo raggiunto il 15,43% con 165.512 dosi, 705.327 in tutta la regione per il 14,20%. E si tratta di considerare l’efficienza dell’intero sistema organizzato sul territorio provinciale, che non si limita all’hub vaccini di via Forcile, ma è composto anche dalle strutture ospedaliere a cui, a breve, si aggiungeranno anche i medici di medicina generale».

Quando partiranno? «Siamo dietro l’angolo – non si sbilancia Lanza – restano ancora alcuni dettagli tecnici per la loro registrazione sul portale, acquisire l’effettiva disponibilità dei medici che possono scegliere se vaccinare nei propri studi, a casa dei propri assistiti o in una struttura dell’Asp. Non è escluso, ad esempio, che possano utilizzare anche qualche camerino dell’hub di San Giuseppe La Rena». Hub sul quale ora più che mai è puntata l’attenzione, perché fanno ancora male le scene immortalate nei giorni scorsi, che non sarà facile dimenticare. È innegabile che ci aspettasse dall’inizio l’organizzazione “svizzera” vista ieri. «Non abbiamo negato i problemi, piuttosto li abbiamo affrontati nei tempi e modi più celeri possibile – risponde – a dimostrazione dell’efficienza del nostro personale, unito a quello della protezione civile. Faccio notare che perfino ieri abbiamo dovuto rimandare indietro alcune persone, pur prenotate, ma non ci sono state tragedie».

Il motivo? «La carenza di vaccini – spiega Lanza – ad oggi la Regione siciliana ha dato la disposizione di somministrarli solo a chi si è prenotato con il portale di Poste italiane, la dotazione è calcolata in base a questo numero. Ma abbiamo già provveduto a riprenotare tutti: ad esempio, chi era prenotato per oggi, 26 marzo, è stato ricollocato per l’8 aprile, chi si era prenotato per il 27 dovrà venire il 9 aprile, chi il 28 il 10 aprile e così via. L’importante è che ci si presenti nella propria fascia oraria, non prima, anche perché in ogni caso non si potrà più accedere all’hub senza controllo, come successo».

Chi si sta vaccinando adesso? «Rispettiamo rigorosamente il piano vaccini, nessuno “sgarro” – chiarisce – di certo l’hub ha dimostrato di essere in grado di reagire anche per masse non programmate, come nei picchi di presenze dello scorso fine settimana, i cosiddetti “V-day” (1.289 vaccini il 20 marzo e 1.336 il 21). Dal 18 marzo siamo costantemente sopra la media (la linea arancione del grafico), e teniamo conto che l’hub di Catania è la metà di quello di Palermo, che fa 2.500-3.000 vaccini al giorno. Tanto dipende, non è inutile ribadirlo, dalla reale disponibilità dei vaccini. Ritengo che organizzandoci e allargando l’orario di somministrazione (oggi ore 8-18, ndr) potremmo arrivare ai duemila vaccini al giorno, solo all’hub». Una cifra ben lontana dai 5mila al giorno ipotizzati… «Non dobbiamo fissarci solo sull’hub – ripete Lanza – ma utilizzare tutti gli strumenti a disposizione a livello provinciale per raggiungere gli obiettivi posti dalla Regione».

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