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Battiato, dalle finestre la musica del Maestro, la salma sarà cremata

Di Mimmo Trovato |

In silenzio. Con grande dolore, ma con il massimo riserbo. E’ così che Milo, paese dell’Etna dove Franco Battiato si era trasferito da Milano anni fa, ha reagito alla notizia della morte dell’artista catanese. La gente parla piano davanti Villa Grazia, la residenza col nome della madre dove ha chiuso gli occhi poco prima dell’alba dopo una lunga malattia. Suoi estimatori hanno portato delle rose e biglietti di gratitudine e affetto e, in silenzio, sono venuti per dargli l’ultimo saluto. In paese grande tristezza e affetto, ma poche parole, per rispetto della riservatezza del maestro, come lo chiamano qui. “Maestro” che «non si è accorto del trapasso» perché «per sua fortuna era avvolto da un coma profondo», ricostruisce il fratello Michele in un colloquio con il sito del Corriere della Sera, ma, aggiunge, era «circondato da me, mia moglie, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato». Uno dei medici presente rivela che le ultime parole di Battiato pronunciate con serenità sono state «va bene così…».

I funerali saranno celebrati domani mattina nella chiesetta di Villa Grazia in forma strettamente privata perché, spiega ancora il fratello, è «un momento troppo intimo che non può essere violato da interviste e telecamere». Le spoglie saranno poi cremate e le ceneri conservate nella cappella di famiglia. A presiedere la cerimonia saranno padre Guidalberto Bormolini, monaco e teologo, e padre Orazio Barbarino che nel primo pomeriggio di ieri gli ha imposto il Sacramento dell’unzione degli infermi.

«Con Franco condividevo tante idee – afferma padre Barbarino – lui andava sempre alla costante ricerca della verità, in ogni cosa. Il suo verbo era sperimentare. Cercava bellezza ed essenzialità, mettendoci sempre una grande umiltà». «Franco Battiato era un genio in tutti i campi in cui si impegnava – dice il sindaco Alfio Cosentino – e oggi per Milo, ma per il mondo della cultura in generale, è un giorno di grande tristezza. Non si vedeva molto in giro, era una persona molta riservata, ma alla mano e gli volevano tutti bene. Per anni ci ha aiutati ad organizzare manifestazioni estive e molti grandi artisti venivano soltanto per l’amicizia che li legava a lui».

Battiato era legato alla sua Sicilia, tanto da avere ricoperto, anche se per pochi mesi nel 2013, l’incarico di assessore al Turismo della Regione, con presidente Rosario Crocetta. Una parentesi che si concluse con polemiche dopo sue due affermazioni: «Nelle casse dell’assessorato al Turismo non c’è un euro, hanno rubato tutto» all’Ars, e al Parlamento europeo, da assessore, parlando di «troie che farebbero qualsiasi cosa» riferendosi alla compagine italiana. Un legame forte Battiato l’ha avuto anche con Catania, dove è stato direttore dell’Estate catanese dal 1995 al 1998 con la giunta di Enzo Bianco, che nel pomeriggio è andato a fare visita alla famiglia.

Il Comune del capoluogo etneo oggi, su indicazione del sindaco Salvo Pogliese, ha fatto ammainare le bandiere del Municipio e annunciato il lutto cittadino e gli ha dedicato un video realizzato dall’Amministrazione con immagini dell’artista accompagnate dalla canzone ‘La Curà. La clip si chiude con l’immagine di Battiato con accanto la scritta ‘Ciao Francò. Intanto la sua musica è ancora risuonata forte dalle case dei siciliani che hanno aderito all’iniziativa dell’Arci di Catania: finestre di case, uffici e negozi spalancate facendo suonare a tutto volume la musica del “maestro” per «un saluto collettivo» con l’hashtag #vogliovedertiancoradanzare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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