Catania
Collettore Aci Castello, l’attesa è finita: primo storico colpo di ruspa
Aci Castello (CATANIA) – Le ultime barriere sono cadute, anche l’ostacolo della burocrazia che fino alla fine ha ritardato ulteriormente un’opera urgentissima ed essenziale per l’ambiente, l’ecosistema marino e la sicurezza idrogeologica del territorio sembra superato. L’appuntamento con la “storia”, ovvero il primo attesissimo colpo di ruspa per la realizzazione del famigerato collettore di Aci Castello, è così fissato per mercoledì prossimo, alle 10,30, nel punto esatto in cui si comincerà a scavare per collocare la condotta che da Capomulini dovrà raggiungere l’innesto del vecchio allacciante di Catania, nel sottosuolo di Picanello, per convogliare da qui i reflui che inquinano le acque della Riserva dei Ciclopi, come pure di Aci Castello e anche della Scogliera, fino al depuratore di Pantano d’Arci.
Tutto comincerà, dunque, sulla ex strada provinciale 54, all’incrocio con l’arteria che conduce a Ficarazzi, e sarà il primo atto di un’opera complessa e non priva di difficoltà, che nelle previsioni dovrebbe richiedere 27 mesi di lavori, e interventi di scavo a traffico aperto anche in zone balneari, che dovranno dunque fare i conti con il calendario, nel rispetto delle limitazioni alle attività di cantiere previste nei mesi estivi dalla Capitaneria di Porto. L’importante, però, è che si esca dall’eterna attesa che sembrava essere diventata la maledizione di quest’opera, ancora più insopportabile davanti alla più profonda delle ferite, le acque nere che sboccano tra Aci Castello e Aci Trezza, su tre scarichi a mare troppo vicini alla Riserva dei Ciclopi, scarichi che ogni estate decuplicano la loro portata, come inevitabilmente succede in un territorio che ha nel turismo e nell’ambiente che si dovrebbe tutelare e valorizzare la sua principale risorsa.
«Il direttore dei lavori ingegnere Natale Zuccarello ha comunicato alle imprese dell’Ati Comer e Cospin che i lavori vanno subito avviati, così finalmente entriamo nella fase operativa – dice il sindaco Filippo Drago – dopo che l’Udema ha autorizzato gli scavi nell’area del demanio marittimo in cui verranno effettuati i lavori». Anche l’altra autorizzazione è arrivata, da parte del Genio civile a cui è stata trasmessa la relazione geologica sul monitoraggio del sottosuolo che è stato realizzato nella fase preliminare, per mappare lo stato dei luoghi che verranno attraversati dalla condotta, e in particolare tubi e cavi dei sottoservizi, che rappresentano una delle incognite da prevenire in questo tipo di opere. «In altri due punti gli scavi sono stati già autorizzati – aggiunge il sindaco di Aci Castello – in via Scalazza ad Aci Trezza e in via Musco, dalla Baia Verde a Picanello sul fronte della scogliera di Catania». L’estensione della condotta che da Capomulini raggiungerà l’innesto del vecchio allacciante di Catania, a Picanello (per convogliare poi i reflui fino al depuratore) equivale a otto chilometri, per un costo previsto di 21,7 milioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA