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Il procuratore Zuccaro: “Davanti la Libia a Pasqua c’erano talmente tante navi che sembrava lo sbarco in Normandia”

Di Redazione |

CATANIA – «A Pasqua sulle coste libiche c’erano tante navi pronte a partire che sembrava lo Sbarco degli Alleati in Normandia». Lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che ha spiegato comunque come «bisogna trasformare le conoscenze in prove, e non è facile». L’indagine della Procura di Catania sulle Organizzazioni non governative che salvano migranti nel Canale di Sicilia è ormai tema di dibattito nazionale e sta anche creando non poche polemiche. «L’importante è affrontare il fenomeno non soltanto dal punta di vista giudiziario – ha detto ancora oggi Zuccaro -, perché non lo risolve, ma complessivo. E bisogna fare presto. In commissione Schengen le posizioni non mi sono sembrate distanti: tutti hanno chiaro cosa stia avvenendo».

Zuccaro, come abbiamo più volte scritto, punta il dito contro le navi delle Ong che operano nel Mediterraneo: «Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire, discorso diverso – avverte Zuccaro – per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte», cinque delle nove Ong schierate in mare. “Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice il procuratore – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati». 

Intanto il prefetto di Catania, Silvana Riccio, ha presieduto una riunione sul tema del sistema di accoglienza dei migranti alla quale sono stati invitati tutti i sindaci della provincia. E’ stato illustrato il Piano nazionale di accoglienza approvato dall’Anci e dal ministero dell’Interno che prevede, nell’ambito di una ampia collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali interessati, una distribuzione diffusa su tutto il territorio nazionale in maniera proporzionale alla popolazione esistente.

Durante la riunione, in particolare, è stato evidenziato come il Piano nazionale punti ad una graduale ed equa ripartizione delle presenze di cittadini stranieri richiedenti asilo prevalentemente attraverso l’adesione di tutti i Comuni al Sistema Sprar o, eventualmente, tramite l’attivazione di Centri di accoglienza straordinaria da parte della Prefettura nei Comuni che non dovessero aderire a tale sistema.

La riunione, giunta dopo un’altra serie di incontri tenutisi con alcuni gruppi di Comuni in base alla presenza di strutture che ospitano migranti, sottolineano dalla Prefettura di Catania, si è resa necessaria per comprendere la disponibilità delle amministrazioni locali in relazione ad una necessaria implementazione, nel breve periodo, dell’attuale sistema di accoglienza.

Nel corso della riunione, conclude la nota della Prefettura, sono state affrontate alcune delle tematiche di maggior interesse del territorio in materia di immigrazione e sono stati forniti rilevanti contributi sulla capacità di miglioramento del sistema di accoglienza nella provincia di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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