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Allarme da Acireale, ospedali senza farmaci

Di Salvo Cutuli |

Nell’attesa i medici lamentano – per esempio – la limitata disponibilità di “Omeprazolo Fiale”, farmaco impiegato nel trattamento dei reflussi gastrici e di protezione della mucosa gastrica, fondamentale specie durante le fasi pre e post operatorie. Pare che il medicinale venga regolarmente commercializzato all’estero e non più in Italia, a causa dei costi eccessivamente bassi che ne hanno limitato la distribuzione sull’intero territorio nazionale, tanto da costringere i farmacisti ospedalieri a tamponare eventuali ammanchi con il Ranidil, in passato impiegato massicciamente nella cura di ulcere e gastriti, poi sostituito con il più efficace e introvabile Omeprazolo. Quasi del tutto esaurite anche le scorte di “Ampicillina” e “Piperacillina”, antibiotici ritenuti di grande aiuto nel contrasto alle infezioni batteriche particolarmente aggressive per la salute umana. La situazione di disagio è palpabile tra coloro che dalle prime luci dell’alba – tre volte la settimana – rimangono pazientemente in fila per ore nei locali Farmacia dell’ospedale di Acireale.

“Guardi – ci confida una signora in attesa di ritirare le medicine per il figlio adolescente affetto da una rara malattia – patiamo attese interminabili anche per ottenere un semplice addensante che prima potevamo ritirare agevolmente nelle farmacia di fiducia e adesso ci viene consegnato esclusivamente dallo sportello farmaceutico ospedaliero”. “L’Eurospital è un ottimo presidio sanitario per lenire la formazione delle piaghe in caso di permanenza a letto – le fa eco un’altra donna -, sostituito di colpo col un baby gel per neonati, di scarsa efficacia”.

L’elenco completo dei farmaci di cui il sistema nazionale sanitario è allo stato carente è consultabile sul sito internet dell’Aifa, agenzia italiana del farmaco. Anche i medici in servizio nelle grandi aziende ospedaliere catanesi manifestano preoccupazione a causa della carenza dei farmaci che mettono in dubbio la corretta applicazione dei protocolli sanitari nel contrastato alle patologie più invasive, specie nei trattamenti riservati ai ricoveri di bambini ed anziani, le fasce più esposte. La questione è ben nota ai piani alti dell’Asp3 di Catania. Il direttore generale, Giuseppe Gimmanco, rassicura: “Nonostante la carenza registrata dall’Aifa, a livello nazionale, dei farmaci in questione, l’assistenza è garantita senza soluzione di continuità; con grande attenzione e in maniera appropriata. Seguendo le procedure le linee guida e i protocolli previsti; monitorando e intervenendo tempestivamente in caso di necessità. Proprio ieri ad un giovane ricoverato in un Ospedale della provincia abbiamo garantito due farmaci, ormai entrati tra quelli in disuso, ma necessari per l’efficacia della terapia, attivando una rete di collaborazione regionale e nazionale”, conclude.

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