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Mafia, confisca beni da 1,3 mln a Catania: c'è anche il bar Rivombrosa

Redazione La Sicilia

04 Luglio 2018, 11:29

Mafia, sequestrato beni da 1,3 mln a Catania: c'è anche il bar Rivombrosa

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CATANIA - Beni per 1,3 milioni di euro riconducibili a Luciano Salanitro, di 51 anni, ritenuto dalla Procura «orbitante nell’area d’influenza della cosca mafiosa Santapaola-Ercolano», sono stati confiscati dalla polizia di Catania. Erano stati sequestrati nell’ambito di indagini patrimoniali condotte da personale della Divisione Anticrimine della Questura.

Tra i beni definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato c'è anche il bar "Rivombrosa" di via Vittorio Emanuele, all’angolo con la via del Plebiscito. Confiscati anche due appartamenti in centro città, un’autovettura, due motocicli e diversi conti correnti bancari. Tutti i beni, per un valore stimato in circa 1.300.000 euro, sono, adesso, irrevocabilmente di proprietà dello Stato e gestiti dall’Agenzia per i beni confiscati alla mafia.

Le indagini patrimoniali, che nel tempo sono state estese anche al nucleo familiare, hanno acclarato un’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni acquisiti nel tempo sia da Salanitro sia dai componenti della sua famiglia.


Salanitro era stato arrestato l’ultima volta il 18 ottobre 2012, quando la Squadra Mobile eseguì un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Catania che lo ritenne gravemente indiziato, in concorso con altri quattro soggetti, dei reati di associazione finalizzata alla produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Nel periodo dal 7 novembre 2011 al 1° febbraio 2012 Salanitro, insieme ai suoi familiari, aveva allestito una vera e propria “piazza di spaccio” in un cortile del centro storico, nei pressi dell’abitazione di alcuni dei consociati. Lo smercio della droga era gestito e organizzato con la precisa ripartizione dei ruoli da svolgere: dall’occultamento della cocaina, alla consegna; dalla ricezione e distribuzione del denaro provento dello spaccio al contatto con l’acquirente.

Nell’ambito delle indagini, le riprese video eseguite dalla polizia giudiziaria avevano consentito di evidenziare come le singole attività di spaccio fossero espressione di un unico progetto. Al momento dell’arresto, nel corso di una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Salanitro, nell’armadio della camera da letto fu rinvenuta e sequestrata un’ingente somma di denaro in contanti, pari a 12.350 euro suddivisi in banconote di grosso taglio. Nella circostanza, al pregiudicato vennero sequestrati due motocicli.