Anniversario Raciti, vedova: «Violenza negli stadi continua, da Nord a Sud»
1549107184385_1549107196_1618717903383
CATANIA - «Il sacrificio dell’ispettore Filippo Raciti ha costituito uno spartiacque cioè un prima e un dopo nella gestione dell’ordine pubblico non solo negli stadi, ma anche nel resto della sicurezza in generale». Lo ha detto il Questore di Catania Alberto Francini alla cerimonia di commemorazione in ricordo del poliziotto morto il 2 febbraio 2007 durante gli scontri con ultra etnei durante la partita Catania-Palermo allo stadio Angelo Massimino.
«Certo il cammino non è stato completato - ha aggiunto Francini - ma c'è stata una discontinuità perché è cambiato completamente il modo di concepire il calcio. Sono cambiate anche in parte le infrastrutture. Ovviamente abbiamo fatto una minima parte e speriamo che dopo 12 anni questo processo possa ancora confinare, senza avere bisogno di nessun altro sacrificio».
Alla cerimonia ha preso parte anche quest'anno, Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti. «I cori razziali? Fino ad oggi devo dire con mia grande amarezza che è cambiato pochissimo dalla morte di mio marito, la violenza continua da Nord a Sud negli stadi, ci sono ancora morti fuori dagli stadi e cori razzisti. Questo fa solamente male...». «Con i colleghi di mio marito - ha aggiunto Marisa Grasso -, abbiamo rivissuto i momenti di quella sera. Io credo che questa giornata appartenga a Catania e debba essere dedicata alla memoria affinché diventi cultura e passi il messaggio di rispetto per la vita. Questo può rendere giustizia a a Filippo...».