Catania invasa dai rifiuti: la città verso una Pasqua sporca
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Sarà una mala Pasqua, per dirla come il grande Totò - e non ci vuole molto a prevederlo - per un settore rifiuti scosso dall’inchiesta “Garbage affair”. Il Comune a fatica e tra mille problemi sta cercando di garantire la prosecuzione di un servizio già gravato da pesanti carenze, anche per i motivi che sono emersi dopo che la Procura ha scoperchiato il “verminaio” che si annidava nei ruoli chiave per il funzionamento della raccolta. Le criticità che erano e restano sotto gli occhi di tutti - per esempio nell’area del porta a porta dove si sta procedendo tra ritardi e carenze, con sacchetti spesso ancora davanti ai portoni alle 11 del mattino - vengono considerate oggi in una maniera diversa dai cittadini, e ancora meno anzi per nulla accettate alla luce di tutto ciò che è emerso.
La fase in corso è molto delicata e complessa, anche all’interno della direzione Ecologia, e da essa dipende la possibilità di gettare le basi per un servizio che possa garantire efficienza, legalità e trasparenza, come la città richiede a gran voce. Fase delicatissima anche per i tempi che stringono, perché il vigente contratto con le imprese Senesi Ecocar sarà in scadenza proprio alla fine del mese, giovedì 29, e bisogna con urgenza pensare alla prosecuzione del servizio, peraltro senza molte alternative al momento possibili, mentre sullo sfondo resta la preparazione di un quarto bando di gara per aggiudicare il famigerato appalto settennale. «Abbiamo chiesto ai prefetti di Latina e Fermo e ai commissari delle due imprese di autorizzare una nuova proroga che ci consenta di garantire il servizio - dice l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata - intanto stiamo continuando a elaborare il nuovo bando di gara, che dovrebbe essere pubblicato in tempi brevi, il nostro obiettivo, se stavolta andrà bene, è di aggiudicare la gara entro i prossimi due o tre mesi».
Intanto i cittadini sono più disorientati di prima, e inevitabilmente accettano ancora meno le varie carenze della raccolta, sia nell’area del porta a porta che in quella dei cassonetti.
«Stiamo lavorando proprio su questi aspetti, nella nottata di sabato siamo stati sulle strade per verificare direttamente alcune criticità, che sono dovute in prevalenza a problemi organizzativi che riguardano il personale delle ditte e quello nostro, e che affronteremo da domani (oggi, ndr) con una serie di riunioni, in attesa dell’incontro con i commissari che saranno nei prossimi giorni a Catania».
L’obiettivo da raggiungere nell’immediato è quello di rafforzare i turni di raccolta, in particolare nell’area del porta a porta, dove soprattutto nell’ultima settimana il servizio ha funzionato “a singhiozzo”, per usare un eufemismo, come del resto è accaduto anche in passato, senza la possibilità di coprire tutte le strade senza cassonetti, dove ogni ritardo e carenza si manifesta in modo anche più evidente rispetto al vecchio sistema. «Uno dei problemi è sempre quello delle microdiscariche da rimuovere nei quartieri - aggiunge l’assessore D’Agata - sono state installate sedici telecamere della videosorveglianza, e ed elevati trecento verbali negli ultimi quarantacinque giorni, soprattutto agli automobilisti pendolari dei rifiuti». Questo è certo uno degli aspetti del problema, ma resta nei cittadini la rabbia nel considerare che quelle telecamere sarebbero state necessarie pure con l’obiettivo puntato proprio su chi avrebbe dovuto garantire l’efficienza del servizio.