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Sua maestà l’arancia di Sicilia che da sola vale 630 milioni di euro l’anno

Di Redazione |

Dalle arance a polpa rossa come le varietà Tarocco, Moro e Sanguinello della Piana di Catania a quelle a polpa bionda come l’ovale d’Anapo del Siracusano o le arance ombelicate di Ribera e fino ai mandarini Ciaculli: la filiera agrumicola italiana è un patrimonio di eccellenze, tradizioni e innovazione legate ai territori. In Italia ci sono 62 mila aziende agrumicole e oltre 129 mila ettari coltivati. Le arance sono il fiore all’occhiello del settore agrumicolo del sud del Paese dove ci sono 85 mila ettari coltivati ad aranceti per una produzione di 1,6 milioni le tonnellate di arance. Nel 2018 solo il valore della produzione di agrumi siciliana ha superato i 630 milioni di euro, pari al 13% del valore di tutta la produzione agricola regionale. La coltivazione si concentra maggiormente in quelle di Catania, Siracusa e Agrigento che da sole rappresentano più del 50% delle superfici e della produzione nazionali.

Un settore fondamentale della nostra economia che è stata al centro della tavola rotonda “Dialoghi con le meraviglie del nostro paese” ieri al Teatro Pirandello di Agrigento. Un evento legato al Grande Viaggio Insieme di Conad, che proseguirà fino a domani e che punta quest’anno i riflettori sul tema delle filiere agroalimentari. In occasione della tappa di Agrigento, Conad ha presentato lo studio socio-economico sul comparto affidato all’Istituto di ricerca Aaster. All’appuntamento, aperto dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto e coordinato dalla giornalista Marianna Aprile, hanno partecipato l’ad Conad Francesco Pugliese, il sociologo e direttore Aaster Aldo Bonomi, Giuseppe Adorno della coop. Valle dell’Anapo, l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera, il ricercatore del Crea Marco Caruso, il responsabile commerciale Colleroni Sammy Fisicaro, il direttore della Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani Giuseppe La Rocca, il responsabile vendite e marketing Parlapiano Fruit Paolo Parlapiano, Giovanni Romano per la Fondazione di Comunità Val di Noto, il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp Giovanni Selvaggi e i rappresentanti degli studenti dell’Alberghiero Gallo. La serata ha visto anche il concerto del maestro Peppe Vessicchio e dei Solisti del Sesto Armonico.«La sinergia tra tradizione, innovazione e organizzazione di filiera – ha detto l’ad di Conad Francesco Pugliese – consentono al settore agrumicolo di rafforzarsi sul mercato italiano e internazionale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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