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Al cinema per riprendersi un po’ di normalità: ecco la prima sala che riapre in Sicilia

Di Redazione |

PALERMO – La missione, già in epoca pre-Covid, era quella di «rendere il cinema un fatto fisico, di condividerlo con il pubblico, di dialogare con gli spettatori in ogni momento in cui nella sala si accendono le luci. Adesso ricomincia quel percorso, dopo mesi di distanziamento, con ancor maggiore lena», spiega Gian Mauro Costa, direttore artistico del Rouge et Noir di Palermo, l’unico cinema della Sicilia che ha deciso di aprire nel giorno in cui l’Italia dello spettacolo al chiuso tenta di riprendere un discorso interrotto ai primi di marzo per l’emergenza sanitaria. Parafrasando Troisi, nell’Isola il cinema «ricomincia da uno».

La nuova stagione del Rouge et Noir parte col tutto esaurito per la proiezione di un classico del cinema francese, «Il bandito delle 11», di Jean-Luc Godard, pellicola del ’65 che riavvia la programmazione del «supercineclub», rassegna che da anni, ogni lunedì, è frequentata da frotte di giovani. «Eccoci qui – dice Maria Teresa, neo laureata in Giurisprudenza – a recuperare un pezzo di normalità che in questi mesi ho rimpianto». Si ricomincia, secondo prescrizione, con una poltrona occupata ogni due vuote.

Costa, ex giornalista Rai e scrittore di gialli, spiega la scelta controcorrente, dettata dalla convinzione che «il cinema di qualità funziona». L’estate andrà avanti con il collaudato cartellone «Arena condizionata» e la nuova rassegna «Super Quarantena», con pellicole degli anni Quaranta, oltre alla proiezione di film usciti di recente ma per forza di cose rimasti nel cassetto. Il pubblico di oggi, in prevalenza giovani, indossa la mascherina e si lancia sguardi per riconoscere, dal naso in su, i tratti di un amico; una volta in sala può respirare senza la protezione di tessuto e nell’intervallo, a proposito di respiro, assiste a un video su George Floyd, come annunciato da Costa nel dibattito che tradizionalmente precede l’inizio del film. Già, il dibattito: «Anche questa è la fisicità di cui parlo, e oggi più che mai ne abbiamo bisogno. Il rapporto che s’instaura con gli spettatori non riguarda solo il tempo della proiezione. L’intervallo lo utilizziamo spesso per aggiornare chi è in sala sulle notizie di cronaca. E’ accaduto, per esempio, che tra un tempo e l’altro abbiamo fatto un collegamento in streaming con la nave di una Ong che aveva soccorso dei migranti nel Canale di Sicilia».

Al Rouge et Noir il cinema comprende anche documentari, corti, lavori di esordienti, rassegne organizzate con gli istituti culturali di altri paesi. E si lega alla letteratura: ha ospitato seminari della Scuola Holden ed è luogo di conferenze e presentazione di libri. Tra poco partirà anche un laboratorio per studenti di cinema.

«Siamo in pieno centro, accanto al teatro lirico – aggiunge Costa, che da 8 anni gestisce la programmazione – e anche questa è una sfida vinta: le sale nelle aree storiche vanno scomparendo, noi teniamo duro, custodendo la memoria dell’edificio che ci ospita, progettato da Michele Utveggio e concepito come “Palazzo del cinema”, dove la prima proiezione avvenne nel 1908». E dove avviene la prima proiezione dell’epoca post-covid. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA