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Quel muro che non c’è più e i troppi che restano ancora da abbattere (anche in Sicilia)

Di Redazione |

La convinzione che l’anelito alla libertà sia in grado di abbattere, alla lunga, qualsiasi ostacolo. La giornata di celebrazioni per il trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino ha in parte ribadito anche questo. «Nessun muro che emargini esseri umani e limiti la libertà è così alto o largo da non poter essere abbattuto», ha scandito la cancelliera Angela Merkel parlando al Memoriale del Muro a trent’anni da riunificazione della Germania. Ma nella quotidianità ci sono barriere che restano in piedi e in Sicilia ancora più che altrove. Legalità, valori, pregiudizi, disagio sociale: ecco le divisioni da superare. Abbiamo cercato di analizzare con il contributo di esperti questi nuovi muri che ancora oggi creano disparità, ingiustizie, discriminazioni.

Sul nostro giornale due pagine dedicate ai “nostri muri” con le riflessioni del magistrato catanese Sebastiano Ardita, attuale membro del Consiglio superiore della Magistratura, del mecenate Antonio Prestipresidente della Fondazione Fiumara D’Arte, della scrittrice Silvana Grasso, autrice di romanzi e pièce teatrali premiati con importanti riconoscimenti, di Emiliano Abramo, portavoce regionale della Comunità di Sant’Egidio, e del professore Maurizio Caserta, ordinario di Economia politica presso il Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA