Aarte: il mito di Ecate rivive al Parco archeologico di Naxos. Le sculture di Stefania Pennacchio e l'arte relazionale animano l'antica polis greca
Una mostra per connettersi al proprio inconscio, per ritrovare il proprio mondo interiore accompagnati dal mito di Ecate, divinità greca che rivive nel silenzio senza tempo degli scavi archeologici dell’antica Naxos con le sculture di Stefania Pennacchio: le sacerdotesse oranti, la dea dal triplice volto – giovane, matura, anziana – e infine il rito delle trottole e la Grande Trottola, un’urna circolare cui affidare i propri sogni, scritti su un foglietto di carta al termine del percorso di visita.
Nel solco dell’arte relazionale – che si nutre di contenuti e riflessioni tramite i QrCode e culmina con il gesto arcano e rivoluzionario della “scrittura a mano” (sempre più raro nell’era digitale) – si è inaugurata nei giorni scorsi al Parco di Naxos, fra gli scavi della prima polis greca in Sicilia, la mostra di Stefania Pennaccchio “Ecate. La via del desiderio”, a cura di Angelo Lorenzo Crespi.
Fra i presenti, insieme all’artista, lo psicanalista Andrea Rapisarda che ha affiancato Pennacchio nel concept del percorso di arte relazionale, l’assessore alla Cultura del Comune di Giardini Naxos, Fulvia Toscano, la funzionaria archeologa del Parco di Naxos, Maria Grazia Vanaria ed altri professionisti che hanno partecipato al progetto.
Un evento in notturna è in programma il 10 agosto, con “La Notte di Ècate”: visita sotto le stelle con testi di Fulvia Toscano, la colonna sonora di versi e strumenti dell’antica Grecia a cura della musicologa e lirista Rosa Fragorapti e le installazioni visual di Giuseppe La Spada, fotografo e regista da sempre focalizzato sul rapporto uomo-natura. Per l’occasione, con la partecipazione del curatore, sarà anche presentato il catalogo della mostra.
Luogo: Parco Archeologico di Naxos, Via Lungomare Schisò, GIARDINI-NAXOS, MESSINA, SICILIA