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ARSA: MASBEDO racconta il dolore e la rinascita

l film – prodotto da Eolo Film Productions, in collaborazione con Alción e Rai Cinema, promosso e distribuito da Fandango – è il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico formato da Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni

Redazione La Sicilia

26 Aprile 2025, 10:42

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Dopo il successo alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ARSA, il nuovo lungometraggio di MASBEDO approda nelle sale in tutta Italia, anticipato da una serie di anteprime in tutta Italia che mettono in relazione i due mondi di appartenenza degli autori: arte e cinema. Il film – prodotto da Eolo Film Productions, in collaborazione con Alción e Rai Cinema, promosso e distribuito da Fandango – è il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico formato da Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970), dopo il film d’esordio, The Lack (2014), presentato alla 71. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Giornate degli Autori Venice Days (2014), e successivamente nei festival internazionali tra cui: Reykjavik International Film Festival; dal CPH:DOX Copenhagen International Documentary Film Festival all’Art Film Dubai, Lincoln Center New York. ARSA, la cui sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con MASBEDO, vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista.  Arsa è una ragazza indipendente, che si nutre sin da bambina della forza della sua immaginazione. La sua figura fragile e forte, allo stesso tempo, è in perfetta sintonia con la potenza naturale dell’isola. Attraverso le lenti di un binocolo, Arsa guarda la vita dell’isola che scorre nella sua normalità.  Arsa vive nel lutto del padre (Lino Musella, 1980), artista costretto dalle vicissitudini della realtà e da un cinico datore di lavoro (Tommaso Ragno, 1967) a creare statue “belle per finta”, piegandosi alle necessità del consumismo. Da lui, e dal conflitto interiore che in lui vive, Arsa assorbe la bellezza dei mostri e il potere delle favole. La ragazza, ereditando il suo sguardo sul mondo, crea piccole sculture nel suo laboratorio-silos con i tanti reperti di archeoplastica che raccoglie sulla costa. Finché un giorno non sbarca sull’isola Andrea (Jacopo Olmo Antinori, 1997), e sconvolge il suo mondo.