Covid, Pregliasco: «La vaccinazione unica arma contro la variante Delta»
Il virologo: «La raccomandazione è convincere anche chi non ha ancora avuto il siero. Gli hub hanno fatto i grandi numeri. Ora bisogna lavorare di fino»
«Il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio». Fabrizio Pregliasco si dice convinto, in un’intervista al Corriere della Sera, della prossima impennata di casi di Covid per la variante Delta e Delta Plus anche nel nostro Paese.
Il virologo all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano sottolinea che «le varianti individuate sono ormai 700, alcune hanno minime differenze, ma quelle preoccupanti sono 4. Altre sono sotto osservazione. E la variante indiana, la Delta, che mescolata a quella sudafricana è diventata anche Delta plus, è più contagiosa e un po' più cattivella».
«In Inghilterra - spiega - che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato. I sintomi sono più o meno gli stessi, ma non c'è più la perdita dell’olfatto e sono più frequenti i casi gravi. Si infetta anche qualche vaccinato. Ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l’invito, ancora più intenso, è a vaccinarsi».
I ragazzi, precisa il virologo, «assieme ai bambini si sono rivelati il vettore principale. Quelli che hanno avuto conseguenze gravi sono stati l’1% del totale. I morti fino a 18 anni sono stati 26. L’obiettivo è sempre lo stesso: evitare la malattia, i ricoveri e il long Covid, le conseguenze che il 20% dei malati si porta dietro a lungo. Oltre alle difficoltà respiratorie ci sono anche aspetti psicologici preoccupanti. Addirittura si è notata una minore sopportazione del caldo. Sono conseguenze di problemi al centro di termoregolazione a livello dell’encefalo. Bisogna evitare che i ragazzi si trasformino in untori per le persone fragili. E la raccomandazione è di convincere anche chi non si è ancora vaccinato. Gli hub hanno fatto i grandi numeri. Ora bisogna lavorare di fino».