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La variante Omicron, l'allerta è alta ma in Sicilia non crescono i ricoveri

L'assessore alla Salute Ruggero Razza ha parlato a margine della Giornata Mondiale contro l'Aids: «Siamo pronti, è più contagiosa ma non è detto che abbia un tasso di mortalità maggiore»

Redazione La Sicilia

29 Novembre 2021, 12:05

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«Ci prepariamo alla variante Omicron soprattutto con una informazione consapevole perché di questa variante ancora si sa pochissimo. Quello che si sa è che potrebbe non essere più contagiosa o più grave e potrebbe non avere una incidenza di mortalità superiore».

Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, a margine della presentazione, a Catania, del programma delle iniziative per la Giornata mondiale contro l’Aids.

«Noi lavoreremo - ha aggiunto Razza - su maggiori controlli, sull'utilizzo dei tamponi molecolari, amplificheremo le nostre attività di sequenziamento dei cinque laboratori che riguardano la Regione e si cercherà di controllare ancora più capillarmente il territorio attraverso una attività di contact tracing molto precisa. Dobbiamo essere tutti collaborativi e per questo una delle iniziative è legata alla volontaria sottomissione al tampone molecolare per coloro che sono state nelle aree di maggiore crisi. Chiederemo - ha annunciato Razza - a tutti coloro che sono stati in quel Continente o nei Paesi maggiormente a rischio di sottoporsi ad uno screening con un tampone molecolare». 

«L'incremento dei casi dei Covid- 19 in Sicilia - ha aggiunto l'assessore alla Salute - per fortuna non corrisponde ad un progressivo incremento delle ospedalizzazioni ed è il segnale migliore a chi pensa che il vaccino non sia una cosa utile perché il vaccino invece ci ha consentito, e lo dicono i numeri, di abbassare i maniera fortissima il numero delle ospedalizzazioni». 
 

«Il mio appello - ha aggiunto - continua ad essere quello alla terza dose perché si ha diritto trascorsi cinque mesi dalla seconda - ed in Sicilia assistiamo ad una crescita progressiva delle terze dosi - ma soprattutto alla prima dose perché ancora non l’ha fatta». 
 

«Io non so se il super Green pass e tutti questi espedienti saranno utili a fare crescere le prima vaccinazioni - ha osservato Razza - ma è importante che i cittadini se se convincano e che si diffonda una informazione corretta. Basterebbe andare su Internet e vedere quanti erano i ricoveri in terapia intensiva un anno fa e scoprire che il vaccino è stato non solo una scoperta della Scienza ma anche l’occasione per tornare alla vita».