L'Oms: "Il livello del rischio rimane molto elevato"
Anche se nel mondo rallenta la crescita dei nuovi contagi, Omicron ancora pericolosa per l'Organizzazione mondiale della Sanità. Italia seconda in Europa per numero di morti nella settimana 17-23 gennaio
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Il livello di rischio legato alla variante Omicron del coronavirus «rimane molto elevato», anche se nel mondo rallenta la crescita dei nuovi contagi da Covid: lo ha reso noto nella tarda serata di ieri l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo aggiornamento epidemiologico settimanale sul virus. Il rapporto sottolinea comunque che le nuove infezioni hanno superato la settimana scorsa quota 21 milioni, il livello settimanale più alto dall’inizio della pandemia.
La variante Omicron del coronavirus rappresenta adesso l’89,1% dei nuovi casi globali di Covid, mentre la Delta - che in precedenza era dominante nel mondo - il 10,7%: è quanto emerge dall’aggiornamento epidemiologico settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul virus.
I livelli, spiega l’Oms, derivano dai campioni raccolti negli ultimi 30 giorni, che sono stati sequenziati e caricati nella banca dati scientifica globale Gisaid.
L’Italia è al secondo posto nella regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il numero di vittime Covid nella settimana che va dal 17 al 23 gennaio, con 4,1 decessi ogni 100mila abitanti. Il numero più alto di nuove morti in quest’area è stato infatti segnalato dalla Federazione Russa (4.792, 3,3 ogni 100mila abitanti, -7%), seguita appunto dall’Italia che con 2.440 nuovi decessi settimanali (+24%) è anche quarta a livello mondiale dopo Usa, Russia e India. Segue il Regno Unito (1.888 nuove morti, 2,8 per 100mila, dati simili alla settimana precedente). E' il quadro che emerge dall’ultimo bollettino settimanale dell’Oms sull'andamento della pandemia. In generale, il numero dei decessi settimanali nella regione europea diminuisce del 5%, con un totale di oltre 21mila morti segnalate.