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Caltanissetta: ventenni non rinunciano ad un party nonostante le restrizioni per il coronavirus

Di Redazione |

CALTANISSETTA – I poliziotti della sezione volanti hanno denunciato cinque persone, tutte ventenni, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Una pattuglia della Polizia di Stato, di seguito a diverse segnalazioni pervenute presso la sala operativa della questura, è intervenuta in un’abitazione ubicata al terzo piano di una via del quartiere Santa Croce, dove era in corso una festa.

All’interno dell’appartamento gli agenti hanno identificato tre ragazzi e due ragazze di età compresa tra i ventitré e i ventinove anni. I cinque hanno riferito agli agenti di aver organizzato l’incontro, dopo il lavoro, per rilassarsi e stare un po’ insieme. Nel corso dei controlli, finalizzati alla prevenzione e al contenimento della diffusione del coronavirus, i poliziotti hanno denunciato altre 22 persone per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Tra i motivi ricorrenti delle violazioni riscontrate, l’insofferenza delle persone controllate di rimanere in casa e l’esigenza di recarsi presso abitazioni di amici e parenti, per motivi non rientranti tra quelli di necessità, urgenza e salute.

Prefettura di Caltanissetta. Sono state 655 le persone controllate sull’intero territorio provinciale nella giornata di ieri, lunedì 23 marzo, a cura delle Forze di Polizia e della Polizie locali ai fini della verifica del rispetto delle misure normative in atto per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19. Quarantacinque persone sono state denunciate ai sensi dell’art. 650 c.p. per inosservanza delle prescrizioni stabilite dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri datati 8 e 9 marzo scorsi. 

Sempre nella giornata di ieri sono stati effettuati 219  controlli presso gli esercizi commerciali.

La Prefettura di Caltanissetta invita i cittadini  a proseguire nella stretta osservanza delle misure di contenimento prescritte, avendo cura in particolare di non spostarsi dalla propria abitazione se non per strette esigenze di necessità, di lavoro e di salute. Resta fermo il divieto di assembramento, anch’esso oggetto di sanzione ai sensi dell’art. 650 del codice penale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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