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Banco alimentare Sicilia: «Distribuire cibo è una necessità? Le prefetture facciano chiarezza»

Di Redazione |

CATANIA. Al grido di “la fame non va in quarantena” il Banco Alimentare della Sicilia Onlus, rilancia il suo appello per raccogliere derrate alimentari da destinare ai più bisognosi, ma nonostante la generosità dimostrata nei giorni scorsi dai ristoratori che hanno donato le loro scorte inutilizzate e da alcuni supermercati sono in calo, invece, i recuperi di alimenti a lunga conservazione probabilmente a causa delle scorte fatte dalle singole famiglie.

 «È una corsa contro il tempo – spiegano Pietro Maugeri e Domenico Messina, rispettivamente presidente e  direttore del Banco Alimentare della Sicilia Onlus – in cui il rispetto delle regole sanitarie deve trovare un punto di incontro tra il profondo senso di missione custodito nel cuore di ogni volontario e il timore del contagio. Non si tratta solo di un timore “burocratico” dovuto a possibili controlli, ma a un timore reale per gli inevitabili contatti che è necessario avere – seppur a distanza di sicurezza – per raggiungere l’obiettivo della solidarietà. Ecco perché ci sarebbe bisogno di più chiarezza per il lavoro svolto dal Banco Alimentare della Sicilia Onlus che è costretta a navigare, come quelle del terzo settore, per analogie di decreti».

«Intanto abbiamo inviato, alle sette Prefetture di nostro riferimento, una comunicazione con la quale confermiamo (fino a nuove disposizioni) di essere operativi con l’elenco di tutte le strutture caritative che sono convenzionate con noi. È un modo per dire ufficialmente “Noi ci siamo”, ma per farlo abbiamo bisogno che venga presa una posizione, su scala regionale, in merito all’attività di prima necessità che viene svolta dal Banco Alimentare della Sicilia Onlus. Altre regioni – una su tutte la Campania – hanno specificato che l’attività di distribuzione alimentare a chi ha bisogno rientra tra quelle di prima necessità e quindi deve potersi muovere».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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