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Coronavirus, l’appello dei vigili del fuoco: “Siciliani restate a casa. Noi pensiamo alla vostra sicurezza”

Di Redazione |

CATANIA – Anche per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, i vigili del fuoco della Sicilia svolgono il proprio ruolo di componenti del Sistema nazionale di protezione civile. Lo sottolinea il direttore regionale Gaetano Vallefuoco ricordando che «se i siciliani restano a casa… noi siano al lavoro per la loro sicurezza». Lo fanno mettendo in campo tre azioni fondamentali. Con l’acquisizione dalle Asp territoriali dei dati sui soggetti positivi al COVID-19, che vengono segnalati sui portali delle sale operative dei comandi dei vigili del fuoco della Sicilia, in modo tale da indossare idonei dispositivi di soccorso in caso di chiamate di soccorso provenienti dagli stessi soggetti. Coadiuvando la componente sanitaria per l’ospedalizzazione di persone con ridotte capacità motorie legate al proprio stato di salute. E supportando le Prefetture, i Comuni e tutti coloro che svolgono servizi pubblici essenziali, per effettuare l’informazione alla popolazione sui comportamenti da adottare nell’ambito dei Centri operativi comunali, dove i Coc sono istituiti, l’igienizzazione dei locali pubblici e aree esterne ed il trasporto di medicinali, materiale logistico e altro materiale urgente per le strutture sanitarie o per la popolazione».

Le attività di soccorso e quelle di supporto sono eseguite dai vigili del fuoco della Sicilia nel rispetto delle Linee guida per il contenimento biologico (già emanate nel 2012) ed indossando i dispositivi di protezione individuale per evitare qualsiasi rischio di contagio, fermo restando che la metodologia per affrontare queste attività è quella identica adottata per gli interventi di soccorso con presenza di sostanze radioattive.

Per l’emergenza da Covid-19, inoltre, rende noto Vallefuoco, all’interno delle sedi di servizio sono state messe in campo tutta una serie di misure di prevenzione igienico-sanitarie e di autoprotezione, individuali e collettive) per evitare eventuali occasioni di possibile contagio. Come il il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, mentre nel caso in cui tale distanza non fosse rispettata, per particolari condizioni di lavoro all’interno delle sedi di servizio, sono indossate le mascherine chirurgiche (o similari) e laddove non ancora disponibili in numero sufficiente, il personale vigile del fuoco adotta misure di sicurezza alternative con dispositivi di sicurezza aventi prestazioni superiori (maschere a pieno facciale o semimaschera con filtro esterno; autorpotettore). La misurazione della temperatura corporea del personale in servizio con termometri agli infrarossi. Il transito a turni di 24 ore del personale vigile del fuoco, che espleta gli interventi di soccorso tecnico urgente, per ridurre le occasioni di incontro con i colleghi durante i cambi turno. La fruizione da parte del 90% del personale amministrativo dello smart working da casa. L’individuazione dei locali per l’autoconfinamento volontario temporaneo del personale in servizio nel caso in cui dovesse avvertire i sintomi del Covid-19. Igienizzazione periodica giornaliera dei mezzi e dei locali delle sedi di servizio.

In Sicilia, al momento, si registrano tra il personale vigile del fuoco due casi di positività al Covid-19, mentre sono circa 20 i casi di personale in sorveglianza sanitaria domiciliare attiva, che sono seguiti, quotidianamente, dagli stessi medici incaricati del servizio sanitario dei rispettivi comandi, aggiunge Vallefuoco. «In questo periodo il numero degli interventi – aggiunge – si è notevolmente ridotto, tanto che siamo passati da circa 200 a 16 complessivi al giorno in tutti i comandi della Sicilia. Perciò impieghiamo il tempo a nostra disposizione per addestrarci meglio sia per gli interventi di questi giorni sia per quelli derivanti dai rischi sismici e vulcanici a cui è sempre esposto il territorio siciliano»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA