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Covid-19, droni, elicotteri e motovedette: in Sicilia è caccia ai “furbetti” della scampagnata

Di Redazione |

Catania – «Dentro la cabina elettorale Dio ti guarda, Stalin no!», recitava uno slogan elettorale democristiano, alquanto minaccioso, griffato Giovannino Guareschi, alla vigilia delle delicatissime elezioni del 1948. Ora, non siamo dentro un urna e non si decide il destino politico di un Paese nell’immediato Dopoguerra. Ma quello epidemiologico sì: di un’Italia ancora nel pieno della guerra. Contro il Covid-19. Ed è per questo che, nella stretta dei controlli del lungo ponte di Pasqua, c’è bisogno di qualcuno che ci guardi anche dall’alto. E, semmai non bastassero gli elicotteri delle forze dell’ordine (già programmati numerosi servizi in volo dei mezzi di carabinieri, polizia e guardia di finanza), in cielo si leveranno anche i droni, con deroghe ad hoc disciplinate da alcuni prefetti siciliani per autorizzare la sorveglianza aerea supplementare invocata da più d’un sindaco.

Ci guarderanno dall’alto. E anche dal mare (motovedette di guardia costiera e fiamme gialle per monitore gitanti in barca, oltre che escursioni in spiaggia), ma soprattutto via terra. Con un massiccio rafforzamento delle pattuglie in città e posti di blocco soprattutto nelle strade extraurbane che conducono ai luoghi di villeggiatura sulle costa e in campagna. Il Viminale, con una circolare alle Prefetture, è stato chiarissimo: predisporre «ogni utile iniziativa» per controlli che «devono garantire un presidio del territorio diffuso e percepibile dalla cittadinanza». Per vigilare soprattutto sulle tentazioni di chi, da oggi a Pasquetta, volesse trasgredire le severe norme nazionali e regionali sul contenimento: #iorestoacasa, volenti o nolenti, vale anche in questi giorni da sempre dedicati a convivi familiari, gite fuori porta, barbecue e affini.

E non sarà una novità, se a Catania sono state controllate 74.711 persone, 4.669 delle quali denunciate o sanzionate, con accertamenti su 47.565 esercizi e 349 commercianti “pizzicati” dall’inizio dei controlli. Dati ancor più significativi (non in termini assoluto, ma se parametrati al numero degli abitanti e delle forze di polizia a disposizione) persino del report su Palermo: controllate 89.709 persone. sanzioni e denunce per 6.701 persone; sui 25.608 esercizi commerciali ispezionati 74 commercianti, 35 sanzionati e 7 attività sospese. Una prova generale di quello che «succederà con una certa frequenza nelle prossime ore» in molte strade della Sicilia si è avuta mercoledì sera sulla circonvallazione di Catania, con una sorta di check point quasi in stile anti-terrorismo: traffico stoppato, automobilisti convinti di essere incappati in un incidente, ma controlli – una a una – per 300 auto, con 31 violazioni amministrative.

E da oggi a lunedì sarà ancora peggio. O meglio, dipende dai punti di vista, «con l’attivazione di posti di controllo, anche in modalità interforze, per intercettare eventuali spostamenti di persone nelle seconde case e nelle aree pedemontane e di mare, luoghi tradizionali di ritrovo soprattutto nel giorno di Pasquetta», assicura ad esempio il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, al termine di un doppio comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Stesso modello a Palermo (soprattutto in direzione Modello, ma anche verso i paesi dell’hinterland e delle Madonie), a Siracusa (dispiegamento di forze a Ortigia, ma soprattutto nelle località di mare del sud-est) e a Ragusa, dove numerosi posti di blocco si attendono sulla Provinciale per Marina e nelle strade di accesso alle zone di villeggiatura di campagna. A Messina lo “sceriffo” Cateno De Luca non mancherà di stupirci con effetti speciali, mentre la Regione (che mette in campo anche 300 agenti del corpo forestale per i controlli su tutto il territorio) ha assunto altri 20 medici per «implementare ulteriormente i controlli agli sbarchi» sullo Stretto.

E se a Palermo Leoluca Orlando ha annunciato l’uso dei droni in dotazione alla polizia municipale, anche nel Catanese altri sindaci potranno utilizzare questo strumento. «I dispositivi potranno essere utilizzati esclusivamente nel periodo di emergenza per verificare la corretta attuazione delle misure di contenimento», ma dopo richiesta alla Prefettura che dovrà autorizzarli a un utilizzo che «deve avvenire in maniera armonica rispetto alle indicazioni impartite dal prefetto attraverso le pianificazioni d’impiego delle forze di polizia ed eventualmente dei corpi di polizia locale coinvolti». Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, non farà richiesta, pur decuplicando la presenza della polizia municipale in strada. Ma sono numerosi i primi cittadini etnei che vogliono fare decollare i droni anti-furbetti. Ne vedremo delle belle. Anzi: ne vedranno. Dall’alto in basso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA