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Coronavirus, in Sicilia vacanze estive scontate con i voucher della Regione

Di Redazione |

Palermo – Archiviate le vacanze di Pasqua e Pasquetta con la proiezione ravvicinata ai prossimi ponti casalinghi del 25 aprile e dell’1 maggio, si allunga già lo sguardo alla prossima stagione estiva. Come sarà l’estate 2020 del post (si spera) coronavirus? Saremo già tornati alla semi-normalità o sarà un’estate di lockdown? Ancora nulla di certo e di ufficiale ma l’attenzione di governi e cittadini, oltre che sulla importantissima ripresa di fabbriche e aziende, è anche incentrata sulla prossima stagione estiva che non è soltanto sinonimo di voglia di sole e di mare ma anche impiego di migliaia di lavoratori stagionali. E così si profilano già ipotesi e proposte come quelle del buono-vacanza o dei divisori in plexiglass da installare nelle spiagge, scenario quest’ultimo già bocciato in Sicilia dal sindacato “Base Balneare” e da altri gestori di strutture balneari.

In Sicilia la proposta messa invece già a punto dagli uffici dell’assessorato al Turismo va dalla promozione delle notti in albergo alle visite guidate in siti culturali e naturalistici, passando per gli ingressi nei musei e i biglietti dei teatri. Sono alcuni dei servizi che la Regione acquisterà grazie ad uno stanziamento di 50 milioni di euro destinato a sostenere la filiera del turismo in Sicilia, settore tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. La proposta – “calata” con relativa provvista economica nella finanziaria già esitata dalla Giunta regionale – prevede di immettere nel mercato dei voucher a costi vantaggiosi per i turisti. A venderli saranno esclusivamente le agenzie di viaggi. La formula è semplice: la Regione, in sostanza, paga una parte della vacanza ai turisti e al contempo garantisce un’iniezione di liquidità alle imprese del comparto: dagli hotel alle strutture extralberghiere, fino alle stesse agenzie di viaggi. «Faremo dei pacchetti turistici completi – spiega l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina – che le agenzie proporranno ai turisti. I quali potranno acquistare a 30-50 euro servizi che normalmente sul mercato valgono dieci volte di più. Su tre notti in hotel, ad esempio, una la paga la Regione. In più nel voucher verranno inseriti altri servizi: siano essi visite guidate piuttosto che spettacoli teatrali o ingressi nei musei. Uno soltanto di questi servizi in condizioni normali avrebbe un costo superiore all’intero voucher».

La Regione prova così ad allargare l’offerta turistica interna, ma soprattutto a generare un effetto moltiplicatore. Con l’obiettivo di far ritornare le persone a visitare quanto meno le bellezze della Sicilia. «Le agenzie di viaggi – prosegue l’assessore al Turismo – tratterranno una percentuale incassata tramite la vendita dei voucher; mentre la quota restante che tornerà alla Regione la reinvestiremo in altri servizi. Contiamo quindi di auto-alimentare il fondo». I 50 milioni di partenza, reperiti da fondi europei (Fesr e Poc), verranno utilizzati sino ad esaurimento. Una prima iniezione di liquidità, esclusivamente per il settore turistico, che si va ad aggiungere alle altre forme di sostegno stabilite all’interno della legge di stabilità per tutte le imprese in genere. «Una finanziaria snella, con meno di trenta articoli, che dovrebbe approdare in Parlamento questa o la prossima settimana. A maggio poi ne faremo un’altra» dice Messina, che ha chiesto il soccorso del governo nazionale per far ripartire il turismo in Sicilia. «Proprio oggi (ieri, ndr) – riferisce l’esponente della Giunta Musumeci – ho avuto una riunione in videoconferenza con il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, al quale ho sottoposto una serie di provvedimenti da attuare con il supporto dello Stato come la cassa integrazione per gli stagionali, il credito d’imposta per agli affitti degli immobili in cui ci sono attività turistiche, la deducibilità dei costi delle vacanze nella dichiarazione dei redditi, un po’ come avviene già adesso con la detrazione delle spese sanitarie e dei medicinali acquistati in farmacia. Al ministro ho anche proposto che lo Stato finanzi con ulteriori risorse economiche i voucher che stiamo per lanciare a livello regionale». Intanto, la Regione sta studiando gli accorgimenti sanitari e di distanziamento sociale necessari per far riaprire il maggior numero possibile di attività turistiche. «L’auspicio – sottolinea Messina – è che tra giugno e luglio possa cominciare a muoversi un po’ di turismo interno. Faremo una campagna di comunicazione per il mercato siciliano, per poi allargarci a quello italiano. Non credo si possa andare oltre. Per i flussi provenienti dall’estero dovremmo aspettare il 2021. Ecco perché puntiamo a far scoprire l’Isola ai siciliani stessi. Ci sono tanti posti belli, eppure c’è gente nata e cresciuta in questa meravigliosa terra che non li ha mai visti. Ecco, vogliamo iniziare da qui e da un turismo più “slow” per riscoprire le nostre radici e la nostra millenaria cultura».

Da est a ovest dell’Isola, dalla montagna al mare. Fermo restando il rispetto delle condizioni di sicurezza. «Nell’attesa del vaccino – conclude l’assessore al Turismo – ripartiremo quando i contagi saranno a zero e in presenza di una giusta regolamentazione. Il balneare è uno dei settori in cui si potrà garantire il distanziamento sociale, a patto che i lidi si attrezzino bene».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA