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Messina, a cento anni è guarita dal coronavirus: festa grande al Policlinico

Di Redazione |

MESSINA – «Quando l’abbiamo portata fuori dalla stanza, ha capito che stava andando a casa e si è messa a piangere», racconta Antonio Versace, il coordinatore del Covid Hospital di Messina. E non cela l’entusiasmo: «Oggi è il giorno più bello». Perché oggi Concetta Lenzi, dopo un mese esatto di ricovero per coronavirus è stata dimessa, finalmente guarita alla veneranda età di cent’anni. Nonna Concettina, originaria di Capizzi, paesino sui Nebrodi dove lo scorso febbraio un’altra donna ha festeggiato 102 anni e altre cento candeline sono attese per la fine dell’anno, è così diventata un simbolo di speranza in tempi di coronavirus.

«Di speranza e di resistenza», sottolinea ancora Versace il medico che l’ha avuta in cura. Di certo, al Covid del Policlinico di Messina erano ormai note le sue grida se per caso la sera gli infermieri dimenticavano di portarle il latte coi biscotti: «C’ha dato filo da torcere», ammette Versace. E guai pure se non le mettevano in carica lo smartphone almeno tre o quattro volte al giorno: passava le giornate sentendo, a turno, il figlio Eugenio Ceratti, anche lui medico, direttore dell’ospedale di Patti, la nuora, i nipoti.

Era arrivata in ospedale lo scorso 22 marzo, dopo essere rimasta senza cure per due settimane nella casa di risposo «Come d’incanto», ormai nota nell’area dello Stretto perché è stata finora il primo e più numeroso focolaio in città. Erano 71 gli ospiti della struttura per anziani di via Primo Settembre, di questi, 63 sono risultati positivi e 23 sono morti. Un risultato pesante considerando che in tutta la provincia di Messina i morti per il virus sono in tutto 42. Per questo il caso della centenaria appare ancora più sorprendente. Ma già all’arrivo al Policlinico, le sue condizioni erano non così preoccupanti, a parte la disidratazione e la scarsa mobilità: segno delle scarse cure ricevute nelle ultime settimane dentro la struttura da dove proveniva, posta in quarantena per i sospetti contagi, prima che gli ospiti, con scarsa celerità, fossero trasferiti.

Prima di arrivare in ospedale non aveva ricevuto cure, ma non era cardiopatica e non assumeva farmaci importanti. Alla radiografia risultava un addensamento lieve ai polmoni. Così quando il 28 marzo ha compiuto cent’anni, infermieri e medici del Policlinico le hanno organizzato una festa in videocollegamento con il figlio, Eugenio. «Alla fine si era stancata – racconta ancora Versace – voleva sapere soprattutto se uscendo da qui sarebbe andata a casa o in un altro ospedale». Nonna Cettina è stata trasferita in una clinica privata, come tutti gli altri pazienti anziani dimessi dal Covid, per seguire una riabilitazione specifica. Ma non sarà più in isolamento, e ha già visto il figlio, all’uscita dall’ospedale. Dove ad attenderla c’erano pure le telecamere a registrare il grande applauso che le hanno offerto medici ed infermieri. 

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