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Il food delivery? Ok per ora ma le emozioni sono a tavola

Di Ciccio Sultano |

RAGUSA – Oggi, è tempo di camminare a quattro zampe, per potersi domani rialzare. Questa pandemia non ha certo cambiato il mio modo di cucinare, ha cambiato i termini del discorso, la grammatica e la sintassi del mestiere. Deciderò solo all’ultimo quando riaprire il ristorante, nel frattempo pensiamo alla riapertura dei “Banchi”, continuiamo il lavoro a Vienna e cerchiamo di sviluppare il lato gourmet delle persone, proponendo i prodotti attraverso l’e-commerce.

Per quanto riguarda l’alta cucina, aspettiamo di avere regole certe, ma senza una qualche forma di aiuto sarà impossibile risorgere, nonostante i predicatori d’ottimismo. Il food delivery può rappresentare un palliativo ma non garantisce da solo le imprese. Noi non facciamo borsette firmate, regaliamo emozioni e come fai a spedire l’emozione vissuta, seduti a una grande tavola?

Tuttavia, sono sicuro che il finedining sopravviverà, sarà più forte di prima, perché chi è imprenditore trova una risposta originale, adattandosi alle nuove circostanze.

Nel frattempo, la cucina che verrà sarà essenziale, la verità avrà la precendenza e forse, finalmente, i creativi alla moda, la fuffa a tutti i livelli, in cucina e sulle guide, ci abbandonerà senza suscitare rimpianti. Come ho detto in altre occasioni: sono nato nudo e mangio tutto. Non ho paura del cambiamento, perché come dice il saggio il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA