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Catania, Iacobello: «Ora è Covid-paradosso. Da me solo un caso ma niente ricoveri per altro»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Dottore Carmelo Iacobello, come va?

Il primario di malattie infettive del Cannizzaro è di buon umore e risponde secco e chiaro: «Sto benissimo ora che il Covid è andato via. E’ stata dura e i primi giorni eravamo molto preoccupati. Adesso mi auguro soltanto di poter tornare a fare il mio lavoro di infettivologo».

Perché col coronavirus che ha fatto?

«Questo virus è stato una brutta bestia, ma al momento tutto è‘ cambiato e io vorrei tornare ad occuparmi delle altre patologie infettive che non sono poche».

Ma ancora non potete ricoverare altre patologie infettive nel vostro reparto?

«Di fatto in questo periodo stiamo solo attendendo che l’assessorato regionale alla Salute dia il nulla osta per la riapertura dei reparti infettivi. Io sono convinto che nei primi giorni della prossima settimana arriverà il via libera per i primi nuovi ricoveri».

Ma lei in reparto quanti malati »Covid ha ancora?

«Uno solo e sino a quando avrò anche un solo caso positivo in reparto non posso ricoverare nessuno e non altri pazienti cl coronavirus».

Quindi lei ha un reparto vuoto…

«Ho un reparto con un solo ricovero, confermo».

Le indiscrezioni che arrivano dagli ospedali sostengono che l’idea è quella di raggruppare gli ultimi malati positivi al San Marco, che potrebbe diventare centro Covid e così “liberare” gli altri ospedali.

«Sì questa potrebbe essere una delle soluzioni possibili per permettere agli altri reparti infettivologici di riprendere la normale attività con i ricoveri».

Ma allora visto che i ricoverati sono ormai pochissimi si è perso tempo nel prendere questi provvedimenti?

«Non direi, perché di fatto ancora a livello nazionale si vive nel terrore che possa ripresentarsi una riaccensione dell’epidemia».

Lei pensa che questo possa essere uno scenario plausibile?

«No, ma se non si chiude questa questione non si andrà da nessuna parte e le Regioni devono comunque rispettare i Dpcm e quindi questi ritardi sono dovuti a livello nazionale».

Ma il «Covid dalle nostre parti è scomparso o no?

«Il virus esiste in questo momento nei soggetti con tamponi positivi, ma sono tutti casi asintomatici. Quindi esiste una circolazione del virus nella popolazione ma questa circolazione non sta producendo alcun problema sanitario. Tant’è che in Sicilia da tempo non ci sono più ricoverati. E anche quei bollettini che purtroppo vengono emanati ogni giorno a livello nazionale non sono del tutto corretti perché tutti i positivi che vengono segnalati sono espressione di un evento avvenuto oltre un mese fa e fanno riferimento a soggetti positivi a tampone, ma del tutto negativi alla malattia. Quindi una corretta informazione dovrebbe dire di tutti i positivi che di questi nessuno è stato ricoverato, ma non si dice…».

Ma allora in questa situazione tutti i pazienti con malattie infettive che non possono essere ricoverati stanno subendo o no un danno alla loro salute?

«Diciamo che indubbiamente ci sono soggetti che evidentemente hanno patologie evolutive che potrebbero comportare conseguenze. Noi, comunque, stiamo cercando di tenere sotto controllo questa situazione e stiamo cercando di monitorare molte patologie come la tubercolosi con altri sistemi. E per questo abbiamo già riattivato gli ambulatori e i casi più seri li ricoveriamo in day hospital o in Medicina tenendoli sotto stretto monitoraggio. Certo è una situazione anomala, ma stiamo provvedendo perché non è che col Covid le altre patologie sono andate in ferie».

Qualche giorno fa l’allarme sui mancati ricoveri era stato lanciato dal Garibaldi dove ci sarebbero ancora decine di malati infettivi trattati senza ricovero perché non c’è ancora una circolare che permetta di “liberare” anche il reparto di Malattie infettive del prof. Bruno Cacopardo che appena qualche giorno fa aveva in reparto soltanto due casi, due anziani che stentavano a negativizzarsi pur presentando un quadro clinico soddisfacente. Per questo il professore sospettando che la loro perdurante positività possa essere causata da frammenti di «Covid ancora present nelle cellule della mucosa nasale di pazienti anziani – intercettati dal tampone – sospettando che questo fenomeno potesse essere messo in collegamento con la lentezza nei soggetti anziani n el rigenerarsi le cellule del’epitelio ha chiesto al suo collega professore del Policlinico, prof. Guido Scalia, titolare del laboratorio di analisi di effettuare un esame del rna del Covid per capire se i due pazienti in effetti sono guariti pur restando positivi. Questo, semmai fosse appurato, potrebbe rappresentare una soluzione al blocco di molti reparti e al distanziamento che viene effettuato nei reparti ospedalieri con un taglio dei posti letto e i pronto soccorso in costante emergenza.

Una buona notizia arriva, invece, dall’ospedale Gravina di Caltagirone dove due giorni fa sono stati dimessi gli ultimi due malati Covid perfettamente guariti e con tamponi negativi. Non appena i due pazienti sono guariti e il reparto di Malattie infettive è rimasto vuoto sono ripresi i ricoveri di pazienti con altre patologie infettive.

Intanto prosegue il rebus dei numeri di positivi in provincia di Catania. Una decina di giorni fa secondo indiscrezioni Asp i soggetti in isolamento a casa erano ancora 96, mentre i casi segnalati dalla Regione erano molti di più. Indiscrezioni sostenevano che questi numeri stavano per essere riallineati a ribasso. Ma non sembra che questo sia ancora avvenuto. Insomma è tanto difficile sapere quanti casi reali ha la nostra provincia?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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