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Coronavirus, la Sicilia (dopo la Lombardia) la regione con più ricoverati in intensiva

Di Redazione |

Nel giorno della riapertura delle scuole – una ripartenza caratterizzata da nodi ancora non sciolti e molte incognite, anche per quanto riguarda l’impatto sull’andamento del virus – continua la discesa dei contagi in Italia, ma aumenta il numero delle terapie intensive, dove sono attualmente ricoverate 107 persone.

Nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 978 i nuovi casi, 18 meno di ieri. In testa c’è la Lombardia (242 casi), seguita dal Lazio (125) e dalla Campania (102), mentre l’unica regione dove non si registra nessun nuovo caso è la Valle d’Aosta (1 in Basilicata). Otto le vittime, due più di ieri. I casi totali sono saliti a 270.189 (+975); i morti a 35.491.

In netto aumento il numero dei tamponi effettuati: 81.050, contro i 58.518 del giorni precedente. Un numero che il governo intende incrementare ulteriormente, ha detto il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. «Stiamo investendo in tamponi rapidi ed efficaci», ha detto, alcuni dei quali in grado di dare una risposta in 15-20 minuti. E domani sarà aperto all’aeroporto di Fiumicino il più grande drive-in d’Italia, con sei check point sanitari e una capienza di 130 auto.

Risalgono sopra quota 100 i ricoverati in terapia intensiva positivi al Covid: sono 107, cioè 13 in più di ieri, quando l’incremento era stato di 8 (e 7 il giorno precedente). Si tratta di un trend in crescita per il quinto giorno consecutivo. Lombardia (21) e Sicilia (10) sono le regioni con il maggior numero di pazienti in terapia intensiva.

I ricoverati con sintomi sono 1.380, con un aumento di quasi cento nelle ultime 24 ore. In crescita anche le persone in isolamento domiciliare (25.267) ed il totale degli attualmente positivi (26.754). I dimessi ed i guariti sono diventati 207.944 (quasi 300 in più).

In questo contesto e, come detto, con le incognite legate alla ripresa della scuola e delle attività lavorative dopo le ferie, un sondaggio Swg evidenzia come sia aumentata significativamente la preoccupazione degli italiani e la sensazione di poter contrarre il Coronavirus. In particolare, il 57 per cento dei cittadini è «molto preoccupato», così come si riduce di molto, rispetto a giugno, la percezione di un virus meno pericoloso, mentre sale la paura per il rischio contagi dagli immigrati. Per quanto riguarda le mascherine, ormai sono talmente entrate nella quotidianità delle persone – si legge nel sondaggio, effettuato su un campione di 800 persone giornaliero dal 4 giugno – che il 57% degli intervistati ammette di indossarla spontaneamente. Netta la percezione della pericolosità delle discoteche (83%), seguita dalle spiagge libere (76), i lidi privati (65), bar e locali pubblici( 63), aliscafi , vaporetti, e traghetti (49), treni locali (44) e ristoranti (34%). Più rassicuranti i treni ad alta velocità (ritenuti pericolosi solo dal 27% del campione) e l’interno dei negozi (a rischio per il 15 per cento degli intervistati).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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