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L’Iss: in Italia l’epidemia «in lento e progressivo peggioramento»

Di Redazione |

ROMA – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) celebra con un video l’Italia per la gestione dell’emergenza coronavirus dopo un inizio da incubo, ma l’epidemia nella penisola è «in lento e progressivo peggioramento», secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss). Tanto che il governatore della Campania Vincenzo De Luca, dopo aver imposto mascherine anche all’aperto – scelta imitata oggi dalla Calabria -, minaccia di chiudere tutto di nuovo nella sua regione se la curva dei contagi continuerà a salire. Cosa che sembra verificarsi: nelle 24 ore si registra il record di nuovi positivi dalla fine del lockdown nazionale, 1.912, con Lombardia e proprio la Campania in testa per infetti individuati. 

«L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere stato pesantemente colpito dal Covid-19 – afferma l’Oms -. Il governo e la comunità, a tutti i livelli, hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoria dell’epidemia con una serie di misure basate sulla scienza». Parole che sul profilo Twitter dell’organizzazione accompagnano le immagini dei mesi scorsi e le testimonianze della lotta al Covid-19.

«Un omaggio all’Italia» lo definisce il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ringraziato del direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus per la sua «leadership umile». Sull’ipotesi di nuove chiusure interviene il ministro della Salute Roberto Speranza. «Sullo stato di emergenza faremo una valutazione da qui a qualche settimana quando arriverà a scadenza e ci teniamo pronti ad ogni evenienza – afferma -. Abbiamo bisogno di essere pronti a misure qualora dovessero essere necessarie a livello di piccoli territori, a livello diciamo sub provinciale; escludiamo in questo momento interventi più larghi».

Il monitoraggio settimanale dell’Iss – aggiornato al 22 settembre – racconta di 8 settimane consecutive di aumento dei contagi, seppure non fuori controllo come in grandi vicini europei. Il suggerimento è di «non sottovalutare il rischio di una rapida ripresa epidemica dovuto ad un eccessivo rilassamento delle misure, con autorizzazione di eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici, e dei comportamenti individuali anche legati a momenti di aggregazione estemporanei».

Il riferimento sembra tra l’altro all’aumento della capienza consentita negli stadi di calcio, chiesto da quasi tutte le Regioni, di cui il Comitato tecnico scientifico (Cts) discuterà la prossima settimana. Il ministro della Salute Roberto Speranza è contrario, «non possiamo permetterci rischi impropri». Quanto alle scuole «non è possibile valutare, al momento, l’impatto che l’apertura avrà sull’andamento dell’epidemia – afferma l’Iss -. Si ritiene che questo aspetto sarà valutabile a partire dalle prossime 2-3 settimane». Continuano a crescere i focolai: sono 2.868, dei quali 832 nuovi.

Molti cluster scoppiano in famiglia, avvertono gli esperti dell’Iss. In 10 Regioni si è registrato un aumento dei casi, che non può più essere attribuito a positivi per così dire di importazione. L’età mediana degli infetti resta ferma a 41 anni, mentre l’indice di trasmissione Rt, calcolato però sui soli casi sintomatici, è pari a 0,95, al di sotto di 1 nel suo valore medio per la seconda settimana consecutiva (dal 3 al 16 settembre). Ma in dodici regioni, tra cui la Sicilia, l’indice Rt è sopra 1. oltre all’Isola sono Abruzzo, Calabria, Campania, F.V. Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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