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Covid, controlli rigidi in attesa del Dpcm: mascherine, basteranno le supermulte?

Di Redazione |

«Non dobbiamo farci illusioni e pensare di esserne fuori»: perché il virus circola in maniera «diffusa e generalizzata» in tutta Italia con la curva dei contagi in crescita da nove settimane consecutive. Il ministro della Salute Roberto Speranza spiega in Parlamento la scelta del governo di prorogare lo stato d’emergenza al 31 gennaio e la necessità di mettere in campo ulteriori misure anticovid, dall’obbligo della mascherina anche all’aperto all’inasprimento delle sanzioni per chi viola i divieti fino all’allargamento della lista dei paesi dai quali è obbligatorio effettuare il tampone all’arrivo in Italia. «Siamo in una fase di peggioramento oggettivo nella quale nessuna realtà è fuori dai rischi» ribadisce Speranza. E, per quanto riguarda in particolare la Sicilia, il record di 198 casi di ieri dà la dimensione della fase di peggioramento oggettivo di cui parla il ministro della Salute.

I primi provvedimenti arriveranno già nelle prossime ore con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri della delibera che proroga per 4 mesi lo stato d’emergenza e del decreto legge con la “cornice” normativa per il successivo Dpcm, per il quale potrebbero volerci tempi pi lunghi dopo che ieri è slittato per l’assenza quaranta deputati in «isolamento fiduciario» proprio causa Covid.

Il nuovo Dpcm vede due ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi, legate entrambe al voto della Camera sulla risoluzione di maggioranza: la prima è quella di vararlo assieme al decreto legge, la seconda è quella di un Dpcm «ponte» che arrivi al 15 ottobre, termine di scadenza dell’attuale stato di emergenza. In ogni caso, sarà il decreto legge ad introdurre le misure che il governo ritiene più urgenti: l’utilizzo delle mascherine anche all’aperto e l’impossibilità per le Regioni di emanare ordinanze più soft rispetto ai provvedimenti dell’esecutivo. Quindi già da domani queste misure potrebbero essere operative per decreto legge.

L’obbligo di coprirsi naso e bocca – dal quale sono esclusi i bambini sotto i sei anni, chi fa attività motoria e chi è affetto da patologie e disabilità non compatibili con l’utilizzo delle mascherine – viene codificato con più chiarezza: bisognerà infatti, si legge nella bozza del testo, «avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione» i dispositivi di protezione individuale, ma «l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto» scatta quando «si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».

Il Dpcm dovrebbe invece prevedere delle sanzioni amministrative da 400 a mille euro per chi non rispetta l’obbligo e per quei gestori dei locali che non fanno rispettare i divieti, così come l’aumento dei controlli per evitare gli assembramenti, «che – dice Speranza – sono un rischio reale che non possiamo permetterci». Non ci sarà invece, almeno per il momento, alcuna restrizione di orari per bar, ristoranti e locali. Sia Conte sia Speranza, ribadiscono fonti di governo, «non vogliono il coprifuoco».

Ma scene come quelle che abbiamo potuto vedere in questi giorni anche a Catania (ma anche in tante altre città siciliane) con migliaia di giovani assembrati nei luoghi della movida, non saranno più tollerate. Basteranno le supermulte a convincere gli “allergici” alla mascherina e ai Dpcm? 

A Catania le forze dell’ordine si stanno già preparando. «In stretto contatto con il prefetto Claudio Sammartino – ha detto il questore Mario Della Cioppa – stiamo valutando ulteriori strategie operative a carattere interforze, già da tempo in atto, per le quali non può mancare l’indispensabile contributo della polizia locale, all’esito dell’analisi del nuovo Dpcm, per frenare l’abitudine agli assembramenti che rileviamo essere soprattutto da parte dei giovani fruitori degli spazi della movida. Senza voler assolutamente criminalizzare un fenomeno che è normale e da sempre esistito, tuttavia, rileviamo una poca attenzione da parte di molti a rispettare le regole che sono sia a loro tutela, sia a tutela degli altri».

«Nel precisare che saranno intensificati ancora di più i controlli in atto – ha concluso Della Cioppa – quale questore auspico anche un maggiore senso civico da parte di coloro i quali mostrano poco interesse all’uso delle mascherine e ribadisco che saranno sanzionati tutti quelli che troveremo privi di protezione. Contestualmente, intensificheremo i controlli agli esercizi pubblici, che devono partecipare attivamente in tal senso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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