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Variante inglese del Covid, la “paziente 1” è un’agente dei servizi segreti

Di Lorenzo Attianese |

Nessun sintomo particolarmente preoccupante, ma sulla sua vicenda ci sono i riflettori di scienziati ed esperti, alle prese con un caso diverso da migliaia di altri in Italia.

La “paziente 1” contagiata dalla nuova variante britannica del virus Sars-Cov-2 è una 007 italiana, che lavora all’Aise – i Servizi segreti esterni – ed è ora in isolamento domiciliare a Roma assieme al compagno, di nazionalità inglese ed ex assistente militare di un ufficiale britannico.

Entrambi – 42 anni lei, 45enne lui – sono positivi e asintomatici. Ma la mutazione riscontrata sul genoma del virus è stata finora verificata soltanto sulla donna, che ha un’alta carica virale. Proprio questa condizione avrebbe aiutato una settimana fa i genetisti dell’ospedale militare del Celio a sequenziare il genoma del Covid, con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna. L’ipotesi resta comunque quella che a trasmetterla sia stato il compagno – che adesso lavora in banca – rientrato a Roma dal Regno Unito nei giorni scorsi e atterrato all’aeroporto di Fiumicino.

Le precauzioni sono rimaste quelle applicate per tutti quelli che non rilevano particolari criticità: nessun ricovero e solo isolamento a casa, dove si trovano da sette giorni, ma anche un attento monitoraggio delle loro condizioni. E dopo i risultati sul tampone della donna è scattato il protocollo per il tracciamento: familiari e contatti stretti sono stati rintracciati e avvisati in queste ore ed anche per loro è stata applicata la profilassi del tampone e dell’isolamento. L’obiettivo è scongiurare la diffusione nel nostro Paese della nuova variante, che non sarebbe più letale né più resistente ai vaccini, ma capace di diffondersi più rapidamente.

E dopo la scoperta del primo caso di mutazione sono scattati i controlli nei confronti di una serie di altri malati ora in Italia ma provenienti dall’Inghilterra e ritenuti sospetti, da Bari a Palermo fino a Trieste. All’ospedale Spallanzani di Roma è stata avviata la procedura per l’isolamento della sequenza del virus. Fino a ieri, prima dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sul blocco degli arrivi negli aeroporti italiani, sono arrivati gli ultimi scaglioni di passeggeri dalla Gran Bretagna. Ora al lavoro in tutta Italia ci sono centinaia di laboratori pronti a segnalare casi di positività al tampone molecolare di soggetti provenienti dal Regno Unito.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA