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Covid, tampone anche al Papa dopo che il segretario del cardinale Montenegro è risultato positivo

Di Redazione |

Papa Francesco è stato sottoposto in questi giorni in Vaticano, presso la Direzione Sanità e Igiene, al tampone per la diagnosi del contagio da coronavirus. Lo ha scritto l’ANSA che cita fonti vaticane, che specificano come l’esame sia stato eseguito lunedì mattina, prima dell’udienza con i cardinali e i superiori della Curia romana per gli auguri natalizi.

La necessità di sottoporre il Pontefice al tampone sarebbe stata decisa in seguito al riscontro della positività al Covid-19 di due cardinali con incarichi curiali, l’elemosiniere Konrad Krajewski e il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello. Al tampone, sempre in Vaticano, è stato sottoposto nei giorni scorsi, prima di un’udienza del Pontefice, il cardinale arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, poiché il suo segretario personale è stato trovato positivo al Covid-19. Proprio Francesco Montenegro nei giorni era stato in Vaticano per una serie di incontri, anche con il Pontefice, nell’ambito del processo di beatificazione di Rosario Livatino.

La Curia di Agrigento ha precisato che l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, e l’arcivescovo coadiutore Alessandro Damiano si sono sottoposti ad Agrigento, a tampone molecolare dopo che ieri era risultato positivo al covid19 il segretario don Giuseppe Calandra. Il cardinale e l’arcivescovo stanno bene e non hanno alcun sintomo, così come il segretario don Giuseppe. In via cautelativa hanno comunque sospeso ogni attività. La Curia arcivescovile ha spiegato che, «in attesa di rendere noto al clero e ai fedeli il risultato del test», e si dice «costretta ad intervenire a seguito di articoli» che «collegano il tampone effettuato questa mattina dai due vescovi ad una udienza con Papa Francesco avvenuta il 10 dicembre scorso, quindi 13 giorni fa, come si può evincere con una semplice verifica dal Bollettino della Santa Sede». «Un collegamento temporale incongruente e inopportuno – spiega la diocesi agrigentina – che risulta dunque non corrispondente alla verità dei fatti (il cardinale e l’arcivescovo non si sono sottoposti ad alcun tampone presso la Città del Vaticano)».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA